Il governo britannico cerca d rilanciare il contestatissimo piano Ruanda sui migranti. Tale piano è stato dichiarato illegale dalla Corte Suprema britannica.
Migranti: il governo britannico cerca di rilanciare il piano Ruanda
Il governo britannico sta cercando di rilanciare il controverso piano per deportare i richiedenti asilo in Ruanda. Il piano è stato dichiarato illegale dalle Corte Suprema britannica. “Le carenze nel sistema di asilo in Ruanda sono tali che ci sono motivi sostanziali per ritenere che esista un rischio reale che le persone inviate in Ruanda vengano rimpatriate nei loro paesi d’origine dove affrontano persecuzioni o altri trattamenti disumani”, ha affermato il giudice Ian Burnett. Ora, i ministri degli Interni di Gran Bretagna e Ruanda hanno firmato un accordo volto a rilanciare il piano. Il ministro dell’Interno britannico James Cleverly e il suo omologo ruandese Vincent Biruta hanno detto che l’accordo “affronterà tutte le questioni” sollevate dalla Corte Suprema britannica”.
Cosa prevede l’accordo?
Secondo quanto riferito, l’accordo include impegni da parte del Ruanda su come saranno trattati i richiedenti asilo e altri migranti quando arriveranno dalla Gran Bretagna. Il governo britannico spera che questi risolvano le preoccupazioni sollevate dalla Corte Suprema. Un vice portavoce del governo ruandese ha detto che i due paesi “istituiranno un tribunale congiunto con giudici ruandesi e britannici a Kigali per assicurarsi che nessuno degli immigrati inviati in Ruanda venga deportato nel loro paese”.
Gli oppositori dell’accordo con il Ruanda dicono che non è etico e impraticabile. Il Ministero degli Interni del Regno Unito ha stimato che il trasferimento di ogni richiedente asilo in un paese come il Ruanda potrebbe costare 169.000 sterline a persona.
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