venerdì, Marzo 29, 2024

Il department store del futuro è nato a Berlino

Un department store è, banalmente, un grande magazzino. Ma quello nato da poco a Berlino, all’ultimo piano di un negozio storico, non assomiglia a nessun altro.

A Berlino un department store sostenibile

Negli ultimi tempi ha ripreso piede l’usato, gli acquisti di seconda mano. A dirlo sono dati concreti, in questo caso di Wall Street. La quotazione del 15 gennaio di Poshmark, una piattaforma di reselling di abbigliamento con sede in California, ha raccolto 277, 2 milioni di dollari. Un aumento notevole, se si prende in considerazione che l’aspettativa era di 20 milioni. Secondo GlobalData, il mercato globale dell’usato salirà a 64 miliardi entro il 2024, quando nel 2019 arrivava a 28 miliardi. Il motivo principale sembra essere il desiderio di sostenibilità, principalmente da parte degli utenti più giovani.


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Il department store Karstadt

Al momento i negozi dell’usato scarseggiano, ma il terzo piano delle Gallerie Karstadt Kaufhof, sulla Herrmannplatz, ospitando il primo department store berlinese, potrebbe dare una mano. Il nome è B-Wa(h)renhaus, si estende su 650 metri quadrati e vende merce usata. Non solo abbigliamento: si possono trovare arredi, telefonia e molto altro. Il progetto rimarrà aperto per tutto il mese di febbraio, naturalmente restrizioni per la pandemia permettendo. L’obiettivo è di aprirne altri, in futuro, in ogni quartiere.

Il ritorno dell’usato

Molto di ciò che possiamo trovare è stato recuperato dal sistema di riciclo di rifiuti urbani, invece l’abbigliamento spesso proviene da invenduti nelle varie piattaforme che altrimenti non potrebbero essere rimessi sul mercato. Non solo shopping, però: sul tetto dell’edificio vengono organizzati eventi e laboratori che hanno come oggetto il riciclo e il riuso. E due volte al mese apre un repair cafè, per riparare un oggetto o rivalorizzarlo. Diecimila persone hanno visitato il negozio da settembre ad oggi.

Non solo B-Wa(h)renhaus

Il complesso di Karlstadt è solo l’inizio. Il progetto prevede infatti uno sviluppo del department store, secondo i principi della sostenibilità, della condivisione e del senso di appartenenza a una comunità. L’edificio era originariamente stato costruito nel 1929, distrutto nel corso della Seconda Guerra Mondiale e ricostruito nel 1950. Non verrà ampliato, per non sottrarre spazio ai palazzi vicini, ma verrà sviluppato con centri per bambini, studi per artisti, aree per lo sport e le associazioni locali, servizi sociali ed educativi. E ospiterà un parcheggio per 600 biciclette.

Un nuovo modello di negozio

Questo spazio potrebbe essere solo il primo di una lunga serie. Ma non è corretto dire che sia stato il primo: nel 2019, infatti, Macy’s e JC Penney hanno firmato un accordo in tal senso con la piattaforma resale ThredUp, aprendo in seguito dei pop up simili nei loro negozi. Allo stesso tempo Neiman Marcus ha rilevato una quota di Fashionpile, una piattaforma di reselling di accessori griffati, ed ha aperto spazi nei suoi negozi dove i clienti possano vendere gli stessi prodotti. Un anno fa infine si è aggiunto Nordstrom, con gli spazi “See You Tomorrow”, con creazioni di Burberry, Thom Browne, Isabel Marant, Off-White e Adidas.

Fare shopping e salvare il mondo

Questa la scritta che campeggia all’ingresso di B-Wa(h)renhaus. Oggi l’usato non è più qualcosa di vecchio e stantio: i negozi hanno un design piacevole e innovativo, e l’obiettivo principale è sempre la sostenibilità, prima ancora del risparmio.

Serena Nencioni
Serena Nencioni
Nata all'Isola d'Elba, isolana ed elbana e orgogliosa di esserlo. Amo la scrittura e la musica.

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