martedì, Giugno 17, 2025

Il Custode delle Ossa – recensione dell’opera prima di Fiona Cummins

Non è semplice fare il proprio ingresso nell’editoria che conta ed ottenere la pubblicazione del proprio romanzo da parte di una casa editrice attiva mondialmente: Fiona Cummins è però riuscita abilmente nel portare a termine questa missione con la sua prima opera “Il Custode Delle Ossa”, un thriller edito attraverso la casa editrice Dea Planet.

TRAMA: Il libro è incentrato sulla vicenda di un uomo dall’apparenza mite ma che in realtà porta avanti da anni un’attività criminosa che consiste nel trafugare cadaveri e/o rapire ed uccidere persone per poterne collezionare gli scheletri, meglio ancora se aventi delle particolarità che arricchiscano la collezione. Quando l’uomo se la prende con tre ragazzine di fila, la detective Etta Fiztoy si mette sulle sue tracce…

“Il Custode Delle Ossa” è una di quelle opere in cui la psicologia dei personaggi è direttamente intrecciata nella vicenda. Le storie della detective, del criminale, dei bambini e delle loro famiglie sono proprio ciò che rende interessante la narrazione: nessuna vita o psicologia è approfondita troppo, non si ci distacca mai troppo dalla trama principale, ma allo stesso tempo si ci cala abbastanza all’interno per poter ottenere varie chiavi di lettura della vicenda, per poter capire al meglio tutte le motivazioni che hanno causato un intreccio così particolare.

Le indagini si volgono in maniera piuttosto classica: la polizia all’inizio barcolla nel buio ma inizia poi a trovare qualche piccolo indizio, il criminale si sente più sicuro che mai ma commette un grave errore e si arriva infine ad uno scontro finale; ciononostante, il finale vero e proprio non è poi così scontato. Ciò che condisce di più la vicenda, dunque, non sono le azioni in sé e per sé ma le loro ragioni profonde, i traumi infantili che le hanno scatenate ed i loro risvolti sulla psicologia attuale dei personaggi: proprio nel tessere questa trama l’autrice dimostra un talento immenso, capace di mantenere incollato il lettore alle pagine per giorni con il fiato sospeso.

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Molto interessante anche il particolare feticismo dell’assassino, la sua derivazione e, soprattutto, la sua doppia vita; impeccabile la modalità in cui l’autrice narra della malattia che attanaglia uno dei ragazzini, l’ultimo ad essere rapito: una malattia con un’evoluzione resa irrealisticamente rapida per ragioni narrative, ma che ciononostante risulta efficace dal punto di vista emotivo e permette di mettersi sia nei panni del bambino che in quelli dei suoi genitori. Molto efficace anche l’accenno a non ben specificati poteri sovrannaturali proprio di questo bambino e di suo padre, che vengono trattati in modo da non rivelare mai esplicitamente la loro esistenza ma da farla comunque intuire.

La lettura de “Il Custode Delle Ossa” è altamente consigliata: si tratta di un libro che emoziona, intrattiene, sa coinvolgere il lettore a 360 gradi.

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Umberto Antonio Olivo
Umberto Antonio Olivo
Nato nel segno della musica, ho sempre scritto principalmente di pop e R&B. Col periodico mi sono scoperto in grado di scrivere anche di cinema, attualità, scienza, politica e svariati altri argomenti. Spero di potervi soddisfare con ogni tipologia di articolo possibile!

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