Dal 27 dicembre del 1908 fino al 1996 venne pubblicato il Corriere dei Piccoli, la prima rivista settimanale di fumetti. Questo esperimento puntò per la prima volta su un genere nuovo, inesplorato, che valorizzava l’immagine e la univa con la parola chiave che, tuttavia, passava in un leggero secondo piano.
Qual era l’obiettivo del Corriere?
Con l’obiettivo di educare e formare i giovani attraverso delle storie illustrate, l’idea venne alla giornalista Paola Lombroso Carrara. Ricordiamo anche che da questa idea nacque il Corriere dei Ragazzi, per lettori più grandi. Importante per questa linea editoriale era anche raggiungere attraverso la cultura tutti coloro che normalmente non vi potevano accedere, comunicando con i bambini in maniera consona alla loro età .
La svolta
Quando Il Secolo rifiutò questa proposta, la Carrara si rivolse a Luigi Albertini, direttore del Corriere della Sera. I balloon vennero rimossi per problemi tecnici. Questa modalità tuttavia attirò veramente il pubblico. La prima tavola era per un’unica storia composta da una tavola a colori; dopo questa si potevano trovare racconti, poesie, piccole opere teatrali. La maggior parte delle storie proveniva dal contesto statunitense che attirava un pubblico maggiore ma, pian piano, iniziò ad essere introdotta anche la narrativa italiana. Così la nostra cultura fu trasmessa con nuove modalità che attiravano l’attenzione anche dei più giovani.
Tra Guerra e concorrenza
Fino al 1914 si mantenne il formato di 16 pagine, raddoppiate nel 1915. Questo andamento proseguì anche durante la Guerra e oltre grazie ad una nuova generazione di fumettisti. Nel 1932 arriverà , tra le altre, la concorrenza di Topolino. Impossibile non citare alcuni tra i maggiori autori che hanno qui pubblicato: Dino Buzzati, Italo Calvino e Gianni Rodari. Sarà la Seconda Guerra Mondiale a vederne una prima interruzione nel 1945. Nello stesso anno le pubblicazioni ricominciarono con il Giornale dei Piccoli.