Esiste un altro continente galleggiante oltre agli altri continenti da sempre conosciuti. Sì, parliamo di una terra fatta di un design pluripremiato che ripristina la salute dell’oceano. Questa terra fa anche di più: pulisce le acque dalla plastica.
Da dove nasce un continente galleggiante?
L’idea spunta fuori da una tesi di laurea improntata sull’inquinamento degli oceani. L’elaborato appartiene alla senior designer Lenka Petràkova di Zaha Hadid Architects di Londra. Petràkova ha dichiarato: “Ho capito quanto inquinamento c’è e che le parti che potrebbero non aver mai visto un essere umano, risentono degli effetti delle nostre attività“. Secondo l’Unione internazionale per la conservazione della natura, almeno otto milioni di tonnellate di plastica finiscono in mare ogni anno. Inoltre dobbiamo tenere bene a mente che la maggior parte della plastica finisce nel nostro cibo e nel nostro corpo. La senior designer dunque ha rielaborato le sue idee alcuni mesi fa e il concept finale le ha appena valso il Gran Premio 2020 per l’architettura e l’innovazione del mare.
L’ispirazione della designer
L’ispirazione per la designer arriva direttamente dalla vita del mare. Petràkova però si è rimboccata le maniche sul serio trasportando nella dimensione tangibile l’idea esposta sulla carta. Ella difatti ha creato la stazione galleggiante pensandola come un organismo vivente completamente autosufficiente. Senza alcun dubbio il principio della studiosa è sempre stato quello di creare un organismo in grado di pulire l’oceano e di ripristinare la salute dell’ambiente marino. La stazione, per di più, ospita strutture di ricerca e istruzione, nonché un centro di riciclaggio della plastica oceanica. Produce energia propria ed è dotata di serre e centri di dissalazione.
