Il conflitto di coppia coinvolge due persone che si sono scelte e impegnate in un progetto di vita comune. Si verificano delle dinamiche, quindi si mettono in atto strategie per gestire il conflitto, anche con il sostegno di un esperto.
Cos’è il conflitto di coppia?
Il conflitto di coppia coinvolge due persone che si sono scelte e impegnate in un progetto di vita comune. Si verificano delle dinamiche, quindi si mettono in atto strategie per gestire il conflitto, anche con il sostegno di un esperto.
Il conflitto è rappresentato dalla paura dell’altro visto come una minaccia. Infatti, all’altra persona si può attribuire ciò che non si vuole riconoscere di sé. Dalla paura si arriva all’ostilità e all’odio. Così si tende ad esprimere il conflitto attraverso: competizione, violenza, ostilità, potere sull’altro inteso come ‘io vinco tu perdi’.
Conflitto di coppia e conflitto familiare
Il conflitto di coppia coinvolge due persone che si sono scelte e impegnate in un progetto di vita comune. Il conflitto familiare interessa: figli,nonni, nipoti, genitori, fratelli, persone legate da profondi e vincoli affettivi e di sangue e dall’appartenenza una rete familiare che ne conferma l’identità.
Il conflitto procura dolore e sofferenza, per cui per il trattamento è possibile rivolgersi ai consulenti esperti.
Cosa rappresenta il conflitto nella coppia?
La gestione di un conflitto prevede che vi siano delle fratture create nell’identità della coppia. Certamente, è in conflitto la coppia che si separa. Ma cosa rappresenta il conflitto? Esso è insito nella struttura sociale ed è elemento patologico perché distruttivo e dannoso. Esistono tre modi di affrontare un conflitto:
- tentare di riconciliare gli interessi delle parti. Le parti sole o con l’assistenza di un terzo neutrale si incontrano con persone per tentare la conciliazione dei loro interessi;
- cercare di stabilire chi ha ragione anche in termini giuridici. La prassi, in caso di separazione, prevede la presenza di avvocati. C’è un processo e un giudice. Le parti si confrontano secondo i ruoli formali. Lo scopo è il conseguimento di una vittoria riconosciuta, che è la sentenza con la separazione;
- accertare chi è più forte a livello di potere: le parti si affrontano secondo il rapporto di forza, dall’economica a quella fisica.
Il consulente mediatore nella gestione del conflitto
Il consulente a cui può rivolgersi la coppia in conflitto è un mediatore che ha l’obiettivo di trasformare ciò che rappresenta un ostacolo in un’opportunità. Tolta la negatività, il conflitto è una disputa tra opinioni diverse circa lo stesso problema. Mentre, il problema deve diventare un’occasione di confronto. Non deve necessariamente divenire motivo di dissidio insanabile, escludendo a priori la possibilità di comunicazione e la considerazione del coniuge come un nemico da sconfiggere. Il pensiero è che, nel conflitto, l’altra persona è ciò che fa esistere.
Significati personali nel conflitto
Nel conflitto è necessario comprendere e trovare i significati personali che li rappresentano. I significati personali sono l’insieme delle specifiche modalità con cui l’individuo organizza il dominio emotivo e cognitivo per soggettivarsi e riconoscersi. Nel significato personale, si ritrovano gli elementi fondamentali del conflitto che sono gli interessi. Essi sono relativi al danno subito, per la violazione dei propri diritti, per il sentirsi minacciati. Bisogna comprendere la natura di questo. Interviene l’esperto, che può esplorare i vissuti attraverso domande aperte per far raccontare la propria esperienza. Così, permette l’auto osservazione e l’aumento di consapevolezza delle dinamiche conflittuali della persona. Devono emergere i punti essenziali su cui far leva per costruire un accordo tra le parti.
Risoluzione del conflitto
Per una buona risoluzione del conflitto bisogna comprendere il punto di contrasto preciso, attraverso argomenti pratici e concreti.
Le modalità sono:
- esporre chiaramente la propria posizione affinché il conflitto sia esplicito. Ognuno adotta strategie competitive, mediative o di negoziazione;ognuno deve esporre chiaramente la propria posizione, ad esempio, circa le modalità educative dei figli come i due le intendono;
- ascolto e empatia: da posizione diverse la realtà osservata appare diversa. Ma le persone si identificano con il proprio punto di vista convincendosi che le altre opinioni siano errori o aggredire le proprie di opinioni. Quindi, è necessaria la capacità di conoscere la legittimità del punto di vista altrui per trasformare i conflitti in qualcosa di costruttivo.
Conflittualità e empatia
È necessario non far esplodere l’ ‘escalation’ della conflittualità. Come? Attraverso l’empatia. Essa è la capacità di mettersi nei panni altrui per comprendere punti di vista, pensieri, sentimenti, emozioni e pathos dell’altro. Essa è un ponte a due vie invisibile che fa entrare in punta di piedi nel mondo dell’altro per comprendere motivazioni e intensità del vissuto emozionale. E’ anche una forma strategica di comunicazione, un radar emotivo con cui cogliere e decodificare i segnali deboli della mente e del cuore, gli stati d’animo più profondi e pensieri nascosti.
Conclusione
La coppia ha una dimensione interna legata alla creazione di un noi, cioè quello che rappresenta insieme. Essa è la ‘cultura della coppia’. Ha simboli e riti. Come pure ruoli e fini che li fanno appartenere allo stesso unico nucleo. Proprio per questo è necessario spostarsi dall’aspetto della conflittualità per poter parlare e ascoltare.
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