giovedì, Marzo 28, 2024

Il cachemire Burberry che rispetta il pianeta

Il cachemire Burberry viene prodotto nel massimo rispetto dell’ambiente. Burberry decide infatti di abbracciare i dettami della moda sostenibile ed opera in un’ottica di salvaguardia del pianeta. Il dato che maggiormente sta a cuore è la responsabilità nella produzione delle materie prime. In tal senso, Burberry intraprende una collaborazione con i pastori di capre dell’Afghanistan per la produzione del suo cachemire. “Burberry si è fatto avanti affermando di voler affrontare la questione e migliorare la sostenibilità dell’industria del cashmere nel suo complesso“.

Il cachemire Burberry: perché l’Afghanistan?

Abbiamo scelto l’Afghanistan per il programma in quanto è il terzo maggior produttore mondiale di cashmere dopo la Cina e la Mongolia. Inoltre, siamo molto consapevoli delle sfide socio-economiche a cui fa fronte il popolo afgano, che è reduce da anni di conflitti ed è stato colpito duramente dal cambiamento climatico“. Queste le parole di Pam Batty, la segretaria di Burberry Foundation & VP of corporate responsibility. Dunque una decisione che va a favore di ambo le parti. Da un lato si offre, infatti, una grande possibilità di crescita e sviluppo ad un paese che da anni è martoriato da guerre e povertà. Dall’altro, Burberry si assicura una materia prima di ottima qualità senza incidere in maniera nociva sull’ambiente.

Ricchezza di risorse

I pastori afghani non sono pienamente coscienti della ricchezza di risorse di cui sono dotati naturalmente. Lo scopo di Burberry è, tra gli altri, anche quello di far assumere consapevolezza in merito. Partendo dalle basi, i pastori apprendono molto in merito alla lavorazione del pregiato cachemire, sino all’apprendimento delle nozioni elementari di economia. Si creano infatti dei collettivi, che consentono ai lavoratori di aumentare il prezzo per la vendita del cachemire. Il risultato è notevole in quanto il valore della materia prima è quasi raddoppiato. Questo, a vantaggio dei pastori che padroneggiano con maggiore coscienza le proprie risorse economiche. Lo sfruttamento è combattuto, l’ignoranza spazzata via dal “lume della conoscenza”. Si conferisce, dunque, il giusto valore alla qualità della materia prima, indispensabile all’ottima fattura di cui godono i capi Burberry.

Quali sono i vantaggi per il pianeta?

Stiamo cercando di promuovere il concetto di una buona gestione del pascolo, che dovrebbe rigenerare le praterie e portare, col tempo, alla cattura e sequestro del diossido di carbonio“. In effetti, la produzione del cachemire comporta una certa degradazione del suolo, dovuta alla pratica dell’allevamento. Attualmente, si sta cercando di contenere il fenomeno dell’overstocking, cioè un sovraccarico di animali contenuti sul medesimo terreno. L’obbiettivo è quello di incrementare la produzione del cachemire, con un numero minore di capre. “Se vogliamo ridurre l’overstocking, dobbiamo migliorare i mezzi di sostentamento dei produttori in modo che abbiano la flessibilità necessaria per contribuire a gestire quegli ecosistemi in maniera migliore“. Sostiene Andrew Nobrega, direttore di PUR Projet, che collabora con Burberry alla riuscita del progetto.

Il cachemire Burberry: l’obbiettivo è la salvaguardia del pianeta

Riuscire nell’intento di ottimizzare la gestione del bestiame nei pascoli significa, di conseguenza, migliorare lo stato fisico delle praterie. Ridurre il numero di capre per pascolo, comporta il proteggere le risorse naturali del territorio, “c’è bisogno che i produttori capiscano come proteggere la sostenibilità di questo programma in modo che possano continuare a produrre cashmere per sempre“. Questo progetto di Burberry mira a sostenere l’obbiettivo di una moda responsabile ed attenta alle esigenze del pianeta. Il rispetto per le risorse naturali e sociali viene al primo posto ed il risultato è evidente. L’intervento di Burberry sulle comunità di pastori locali è volto a migliorarne le condizioni di vita. Fornisce un supporto non indifferente per far fronte alle difficoltà legate all’usura del territorio ed agli stravolgimenti climatici.

Con questo programma si ha l’opportunità di migliorare davvero le condizioni di vita delle persone in contesti di vulnerabilità e promuovere un’azione ambientale con un impatto netto positivo. Si tratta di trovare il giusto equilibrio”.

Esito del progetto Burberry in Afghanistan

Questo programma sostenibile è la dimostrazione che la moda può essere propositiva ed influire in maniera del tutto positiva sul tessuto sociale e sul territorio. Nel caso specifico dell’Afghanistan, la produzione del cachemire in questa modalità consente di limitare lo sfruttamento umano e ambientale. Al contrario, apporta un grande vantaggio per ambo le parti. Anche il consumatore, acquista con coscienza più leggera. Infine, un altro importante traguardo raggiunto dal progetto di Burberry, riguarda la condizione femminile. “Le donne sono spesso coloro che si occupano del bestiame e della tosatura, separando il vello più fine, quello corto, sottile e caldo, più vicino al corpo dell’animale, che costituisce il cashmere propriamente detto, dal manto superficiale formato da peli grossolani“. Lo dice Agnė Baltaduonytė, sottolineando il ruolo strategico svolto dalle donne all’interno delle comunità di pastori.

Sebbene relegate in una posizione di secondo piano, le donne sono in realtà fondamentali. Il loro contributo è indispensabile e l’acquisizione di questa consapevolezza contribuisce ad un miglioramento delle loro condizioni di vita.

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