giovedì, Settembre 19, 2024

Il Brasile propone il fondo “Foreste tropicali per sempre” da 250 miliardi di dollari per le foreste pluviali

Il Brasile ha proposto un nuovo meccanismo da 250 miliardi di dollari per la conservazione delle foreste pluviali tropicali del mondo.
Il fondo “Foreste tropicali per sempre”, proveniente dai governi e dal settore privato, erogherebbe denaro ai Paesi tropicali che raggiungono soglie stabilite per limitare la deforestazione.
La proposta, concettualmente simile a iniziative passate, emerge nel contesto di un crescente interesse per le soluzioni basate sulla natura per affrontare il cambiamento climatico e altre sfide ambientali.
La proposta arriva mentre il Presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva sta riposizionando il Paese come leader negli sforzi per affrontare il cambiamento climatico.
Il Brasile ha proposto un nuovo meccanismo per la conservazione delle foreste pluviali tropicali del mondo.

Durante una tavola rotonda al vertice sul clima COP28 a Dubai, il ministro brasiliano dell’Ambiente Marina Silva e il ministro delle Finanze Fernando Haddad hanno presentato “Foreste tropicali per sempre”, che mira a raccogliere 250 miliardi di dollari per gli sforzi di protezione e ripristino delle foreste tropicali del mondo.

I fondi, che verrebbero raccolti dai governi e dal settore privato, confluirebbero in un fondo a gestione indipendente a cui potrebbero attingere i Paesi tropicali che raggiungono soglie di limitazione della deforestazione. I Paesi vedrebbero ridursi la disponibilità di fondi se il loro tasso di deforestazione aumentasse.

La proposta, concettualmente simile a iniziative passate, emerge nel contesto di un crescente interesse per le soluzioni basate sulla natura per affrontare il cambiamento climatico e altre sfide ambientali. Inoltre, fa seguito a una significativa diminuzione della deforestazione amazzonica dopo la rielezione di Luiz Inácio Lula da Silva a Presidente del Brasile.

Nei primi dieci mesi dal ritorno in carica di Lula, la deforestazione nell’Amazzonia brasiliana è diminuita del 50% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Durante la campagna presidenziale dello scorso anno contro l’attuale presidente Jair Bolsonaro, Lula si è impegnato ad affrontare la deforestazione dilagante nella più grande foresta pluviale della Terra. Da quando è entrato in carica, la sua amministrazione ha lavorato per ricostruire il quadro politico ambientale smantellato da Bolsonaro, proponendo al contempo nuove iniziative per proteggere le foreste. Lula ha anche avanzato l’idea di un’alleanza tra le nazioni che si occupano di foreste tropicali, tra cui l’Indonesia e la Repubblica Democratica del Congo, per garantire un sostegno globale alla conservazione.

Dopo aver presentato il programma “Foreste tropicali per sempre”, sabato il Brasile ha proseguito la sua spinta sulle foreste tropicali alla COP28 annunciando il programma “Arco di restauro”, che stanzierà fino a 205 milioni di dollari per ripristinare 60.000 km quadrati di terreni forestali disboscati e degradati in Amazzonia entro il 2030. I fondi saranno forniti dalla Banca nazionale di sviluppo del Brasile (BNDES).

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