La sicurezza a livello industriale è un concetto trasversale che parte da quella interna di dipendenti e collaboratori e arriva fino a quella esterna, concernente i sistemi di chiusura delle porte e quelli di allarme. Un’azienda che controlla con scrupolo tutti questi aspetti è di sicuro competitiva, comunica serenità alle risorse umane e risulta un ambiente sano e a norma di legge.
Sistemi di chiusura e di controllo
I portoni industriali scorrevoli sono estremamente pratici da aprire e chiudere, soprattutto quando vanno movimentate grandi quantità di merci o beni. I migliori sono realizzati in materiali resistenti e robusti, il che contribuisce in primis alla sicurezza quando è ora di chiusura; in secondo luogo, proteggono efficacemente gli interni da condizioni meteorologiche avverse e garantiscono una buona coibentazione termica, migliorando il benessere del personale e l’efficienza energetica.
Inoltre, vanno rispettate la normativa UNI EN 13241-1 e la direttiva macchine 2006/42/CE, soprattutto se vi sono integrati sistemi di apertura e chiusura veloci con fotocellula o comandate da remoto tramite schermi LCD.
I migliori sistemi di chiusura sono composti da porte carrabili progettate all’interno di quella principale, dedicata all’entrata e all’uscita di merci o mezzi di lavoro. Si possono completare con videocamere di sorveglianza e rilevatori di movimento al fine di incrementare la sicurezza notturna.
La sicurezza interna
Sia i beni che le persone devono quindi trovarsi in un luogo a prova di effrazione e ben coibentato. Tuttavia, vi sono altri accorgimenti da prendere a seconda dei fattori di rischio aziendale. Naturalmente, se è pur vero che persino nell’ufficio amministrativo più semplice vanno valutati, tali fattori sono più importanti in industrie di tipo:
- Chimico.
- Farmaceutico.
- Metalmeccanico.
- Alimentare.
- Edilizio.
- Trasporti e logistica.
- Manifatturiero.
- Nucleare.
Ovviamente, questi possono essere considerati i principali ambiti nei quali sono necessari dispositivi di protezione individuale quali caschi, guanti, scarpe antinfortunistiche e maschere protettive, ma esistono molteplici branche che vanno adeguate in tal senso.
All’interno di qualsivoglia realtà, inoltre, non possono mancare cassette di primo soccorso, dispositivi antincendio e guide alle principali uscite di sicurezza, magari con simulazioni costanti.
Salvaguardare i macchinari non significa solo fornire l’ingresso di un portone robusto e antieffrazione, ma anche provvedere sempre a una loro corretta manutenzione. Il macchinario oggetto di revisione e controlli risulterà efficiente e sicuro per tutti gli operatori.
La formazione delle risorse umane, proprio in questo senso, sarà imprescindibile: ciascuno deve conoscere i pericoli correlati alla propria mansione, svolgendola al meglio anche se sta usando un dispositivo diverso dal solito. Vanno quindi effettuati regolari aggiornamenti ogni qualvolta si introduce un macchinario differente.
L’automazione sempre più massiva delle aziende non esclude gli operatori “umani”, anzi: tende a riqualificarli al fine di gestire impianti e software complessi. Ma, anche in questo caso, bisogna valutare ogni tipologia di fattore di rischio, dalle troppe ore passate davanti a uno schermo, a un braccio meccanico che si muove in autonomia.
Solo con tali accorgimenti la sicurezza sarà totale e i rischi quasi del tutto azzerati.