L’archeologia permette al passato di non essere mai passato. Le esplorazioni, le analisi, le scoperte ci danno modo di scorrere nel tempo e di sentirci più vicini alle epoche remote. Dalla Russia, in particolare dal territorio di Smolensk, arriva la notizia di un ritrovamento di alcuni resti appartenenti, molto probabilmente, al Generale Gudin. Secondo studiosi e archeologi sia russi che francesi i resti devono essere proprio quelli del generale preferito di Napoleone. Bisognerà attendere il responso del test del DNA per avere una maggiore conferma ma secondo le prime indagini i resti sembrerebbero proprio quelli del generale Gudin.
L’archeologo Malinovsky dichiara: «secondo quanto sappiamo dalle memorie di Napoleone, in battaglia ha perso una gamba fino a sopra il ginocchio. Napoleone è stato uno degli ultimi a vederlo vivo, per questo la sua testimonianza è molto importante. Questo è il primo generale dell’epoca che ritroviamo».
Napoleone fu molto legato a Gudin, difatti fece iscrivere il nome del generale sull’Arco di Trionfo e inoltre l’imperatore diede ordine di conservare il cuore di Gudin nel cimitero di Père Lachaise.
Il generale Gudin
Il generale Gudin de La Sablonière ebbe il comando della terza divisione della Grande Armata. La sua divisione del III Corpo fu la prima grande formazione a combattere la battaglia di Auerstadt. Partecipò all’attacco a Custrin e alle battaglie di Pultusk e Eylau. Divenuto conte dell’Imperatore Napoleone fu anche nominato governatore del castello di Fontainebleau. Prese parte a numerose battaglie durante la guerra della quinta coalizione. Fu ferito nella grande battaglia di Wagram e nel 1812 fu messo a capo di una divisione della seconda Grande Armata. Colpito da una palla di cannone nel corso dello scontro di Valutino, lo scontro che seguì la sanguinosa battaglia di Smolensk. Gudin morì sul campo di battaglia. Il corpo fu sepolto nel territorio di Smolensk.
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