giovedì, Aprile 25, 2024

I gemelli: studi e dualità nella ricerca clinica

I gemelli rappresentano da sempre motivo di studio, sui rapporti bivalenti tra equivalenza – differenza, omogeneità – contrasto, concordanza – discordanza. Inoltre sono molteplici le  storie di gemelli che ispirano libri, pellicole cinematografiche e studi genetici e sociali. Di fatto anche nella mitologia e nella letteratura, il tema della dualità riporta diverse opere. Da sempre, la scienza biomedica utilizza il confronto delle somiglianze e differenze, nelle coppie di gemelli. A fronte di ciò, soltanto la costruzione di piccole parti di conoscenza, permette l’elaborazione di studi sui gemelli, con la genetica e l’ambiente. A ragion per cui, la storia sui gemelli ripercorre nel tempo delle modifiche, con nuovi metodi di analisi molecolari e statistiche.

I gemelli: é vero che il primo nato, in realtà é il più giovane?

Nel caso di gemelli monozigoti, il concepimento avviene nel medesimo tempo, per cui non è corretto pensare che il primo che nasce, risulta essere il più grande o il contrario. Mentre,   l’anagrafe italiana certifica le assistenze ai parti gemellari, con l’ordine di nascita del  CedAP. Ciò nonostante, le coppie dizigote possono derivare da fecondazione di cellule uovo, in tempi anche diversi dei due spermatozoi. In verità, nessuno riesce a stabilire quale delle due cellule viene fecondata prima o dopo. Eppure, nelle credenze popolari rimane l’idea sbagliata, che il gemello che nasce prima rimane il più giovane. Di fatto, dopo la fecondazione l’ovulo si deposita nell’utero, con chiusura dall’esterno. A fronte di ciò, l’azione impedisce ogni forma di contaminazione del feto.

I gemelli: differenze tra omozigoti ed eterozigoti

Nelle nascite gemellari esiste una sostanziale differenza tra omozigoti (o monovulari) ed eterozigoti (o dizigoti o biovulari). Per i gemellaggi monovulari i gemelli sono identici, tanto da trovare difficoltà nel riconoscimento estetico. Di fatto, il patrimonio dei geni ed il sesso sono gli stessi. I dati riportano una frequenza di quattro nascite di monozigoti ogni mille. Inoltre, la fecondazione per i monozigoti comprende un solo ovulo, che in dieci giorni crea due embrioni, attraverso la propria divisione.

Invece per i biovulari, la fecondazione avviene in due differenti cellule – uovo, con due diversi spermatozoi. Tuttavia, se la divisione dell’ovulo avviene dai quattro ai sette giorni dalla fecondazione, la placenta risulta in comune. Al contrario, quando la divisione dell’ovulo avviene poco, genera la distinzione delle placente e delle cavità amniotiche. Di fatto, il caso di gemellaggi monozigoti con una sola placenta ed una sola cavità amniotica sono rari. Tuttavia, coppie eterozigote denotano grandi differenze, come accade tra i comuni fratelli.

Gli studi genetici

Nel 1874, Galton studia il metodo dei gemelli, per approfondire il collegamento di eredità ed ambiente, che definisce nature and nurture. In verità, lo studio di ricerca concentra il concetto dei caratteri genetici come cause, ovvero risposte eziologiche. Inoltre, Jorge Camarasa teorizza alcuni esperimenti del medico Mengele, che trovano dissenso dagli  studiosi di ricerca medica brasiliana. A fronte di ciò, la scienza biomedica studia il gemellaggio a Linha São Pedro, dove forse la spiegazione arriva dai fattori genetici ambientali.  

La scienza in USA e le ricerche genetiche

Un gruppo di scienziati americani, dell’Università dell’Alabama pubblica sulla rivista American journal of Human Genetics delle diversità genetiche. A ragion per cui, gli esperti genetisti ritengono che le differenze gemellari, nei monozigoti riguardano i fattori ambientali ed endogeni. Di fatto, su diciannove coppie gemellari identiche, emergono dalle analisi il DNA identico, ma con delle variazioni anomale dello stesso.

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