I “Figé de mar” sono pronti per salpare

Con il vento in poppa! I cinque ragazzi spezzini cantano ritagli di vita della propria terra, con sentimenti che rispecchiano la realtà di tutti. Oggi il singolo "Boulevard" è al secondo posto tra le canzoni più ascoltate su Radiofree fb.

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Cinque giovani naviganti prendono il largo dalle coste di La Spezia. I Figé de mar sull’onda delle proprie passioni si sono affermati con il primo l’EP Come un navigante”, anticipato in streaming su RockOn dai singoli “La città” e “Boulevard”.

Nel 2010 il chitarrista Nikolò Del Sole pone le prime fondamenta della sua band, e nel giro di un anno si uniscono altri componenti: Matteo Basile come batterista, Davide Lucchi alla tastiera, Matteo De Martino con la sua chitarra acustica e la voce di Lorenzo Traggiai.

I Figé de mar, dal dialetto ligure ” figli del mare”, seguaci della musica cantautoriale italiana di De Andrè, Guccini, De Gregori, del folk rock dei Nomadi e Modena City Ramblers , si propongono come cover e aprono diversi concerti. Il primo riconoscimento arriva nel 2016, Lorenzo, voce del gruppo, riceve il “Premio Lunezia” come nuova proposta nella sezione “Autori di testo”. In questo stesso anno I Figé de mar pubblicano il loro primo singolo “La città”, oggi una delle tracce più elaborate dell’EP, presentata anche in versione acustica.

L’album è composto da cinque canzoni, tutti i video sono stati girati a La Spezia. La luce del faro, il mare con le sue onde, i vicoli bui e umili in cui sono state effettuate le riprese rappresentano la metafora stessa dell’animo del navigante. Dalle ballate melodiche e un pò malinconiche delle prime composizioni si passa ad un ritmo tutto nuovo, “Boulevard” realizzato con il conterraneo Giulio Bellettini, videomaker e studente alla Scuola di cinema “Visconti”.

“Lungo il Boulevard, sogno di una notte da film, lungo il boulevard paghi tutto quel che sogni, sogna pure finché tocchi”.Il videoclip divertente e sarcastico racconta di un giovane in cerca di un’idea nuova ed originale, per stupire il suo superiore e mantenersi il posto di lavoro, compito arduo in un’umile città in cui tutto si appiattisce ed ogni cosa ha un prezzo.

“Ho visto la città che so , ma come un navigante antico, ho capito che c’è sempre un punto da cui ogni cosa è splendida.”

Il testo è ben chiaro, il tema biografico in cui ognuno di noi può riconoscersi. Quando si cresce in tanti abbandonano la propria terra per diversi motivi, lo studio, il lavoro, ma le radici restano ben salde, il ricordo della propria città natale resta nel cuore. “Mi riprenderò il mio riscatto “, canta Lorenzo in “Riscatto”, tornare dopo sei anni i cambiamenti sono più nitidi dei ricordi.

“Dove” una ballata dalla stampo folcloristico, i Figé de mar se ne servono per gridare la voglia di ritornare a casa, anche se dovessero trascorrere anni, anche se dovessero tornare per gli ultimi anni di vita. “Qui ci sono nato e qui ci creperò”, in questo testo il tema si espande, si fa molto più profondo, dove il mare non è più una semplice metafora ma è il palcoscenico della realtà quotidiana, in cui milioni di immigrati vengono inghiottiti e con loro la speranza di poter un giorno ritornare nelle proprie terre.