venerdì, Marzo 29, 2024

Hempcrete: quando la canapa può aiutare la sostenibilità nell’edilizia

L’inverno a Parigi è notoriamente umido e questo inverno non è stato da meno. Ma Gregory Ferembach non ha avuto necessità di accendere il riscaldamento. Come mai? Le pareti del suo edificio sono rivestite con uno dei migliori materiali isolanti della natura: la canapa. Scopriamo insieme questa fantastico materiale.

Cosa è hempcrete?

Ferembach racconta che nella loro residenza non si sente mai freddo, i bambini addirittura girano a piedi nudi o anche in mutande. Ma come è possibile? Gregory afferma che il merito sia dovuto al fatto che l’appartamento si trovi in un piano intermedio. Ma non è tutto, le pareti sono fatte di: “hempcrete”, una miscela simile al cemento ottenuta mescolando la canapa hurd – il nucleo legnoso della pianta di cannabis – acqua e calce. Nonostante il nome, il materiale non è un sostituto diretto del cemento. Ma come materiale isolante all’interno dei muri.


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Una scoperta importantissima per la sostenibilità

L’industria edile ha un impatto impressionante sull’ambiente. Non è solo il cemento che sta esaurendo la sabbia del mondo, rendendo le città più soggette a inondazioni e producendo un’enorme quantità di gas serra nell’atmosfera lungo il suo percorso. C’è anche l’isolamento nelle nostre pareti, il rivestimento in vinile dei nostri pavimenti oppure i laminati presenti nei nostri controsoffitti, la maggior parte dei quali derivano da combustibili fossili e hanno un’impronta di carbonio considerevole. Dalle fondamenta al tetto, gli edifici odierni sono parte integrante della nostra economia estrattiva. 

Le parole di Gregory Ferembach

La sostenibilità non sta solo dicendo che vogliamo case dotate di pannelli solari e che richiedono meno combustibili fossili nel sistema di riscaldamento […] bisogna pensare alla produzione di combustibili fossili, prodotti chimici e plastica nel processo di costruzione e riabilitazione della casa. I materiali che vengono utilizzati in ambito di “costruzione convenzionale” inquinano anche la nostra aria interna: molti di loro rilasciano composti organici volatili (COV) come la formaldeide, un noto cancerogeno e altre sostanze chimiche nocive. Questo senza contare i materiali come il piombo e l’amianto, che continuano ad affliggere la salute pubblica anche decenni dopo essere stati vietati, specialmente nelle comunità di colore. 

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