venerdì, Marzo 29, 2024

Gustavo Zagrebelsky: il pensiero giuridico e costituzionale

Gustavo Zagrebelsky è un giurista italiano nato a San Germano Chisone (Torino) il 1° giugno 1943. Collabora in Italia con i quotidiani La Repubblica e La Stampa, ed è socio corrispondente dell’Accademia nazionale dei Lincei.

Gustavo Zagrebelsky: le varie nomine

Il 9 settembre 1995 è stato nominato giudice costituzionale dal presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. In seguito, il 28 gennaio 2004, Zagrebelsky è stato eletto Presidente della Corte Costituzionale.

L’insegnamento

Gustavo Zagrebelsky è professore emerito della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino dal 2009. Attualmente, è docente di Diritto costituzionale e Teoria generale del diritto pubblico presso il Dipartimento di Giurisprudenza di Torino e docente a contratto presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli.

Gustavo Zagrebelsky: il pensiero giuridico

Nell’articolato pensiero giuridico di Zagrebelsky è possibile ritrovare una visione – ma in qualche modo anche una una speranza – dualistica del diritto diviso in lex e ius, concetti riconducibili ai lati formale e sostanziale del diritto. Gustavo Zagrebelsky afferma di fatto l’importanza della duplicità degli aspetti del diritto evidenziando il pericolo derivante dall’acriticità di un diritto solo formale o solo sostanziale.

Gustavo Zagrebelsky

Le opere di Zagrebelsky

  • “Amnistia, indulto e grazia: profili costituzionali” (1974)
  • “La giustizia costituzionale” (1977)
  • “Manuale di diritto costituzionale, vol. I” (1987)
  • Il diritto mite. Legge, diritti, giustizia” (1992)
  • Il «crucifige!» e la democrazia” (1995)
  • “Il futuro della Costituzione” (1996, con Pier Paolo Portinaro e Jorg Luther)
  • “La domanda di giustizia “(Carlo Maria Martini, 2003)
  • “La leggenda del grande inquisitore” (2003)
  • “Principî e voti. La Corte costituzionale e la politica” (2005)
  • “Norberto Bobbio tra diritto e politica (con altri, 2005)
  • “Essere delle istituzioni” (2005)
  • Imparare la democrazia” (2007)
  • “Giuda. Il tradimento fedele” (2007)
  • “La virtù del Dubbio. Intervista su etica e diritto. A cura di Geminello Peterossi” (2007)
  • “Contro l’etica della verità” (2008)
  • La legge e la sua giustizia” (2009)

Zagrebelski di fronte all’emergenza Coronavirus

Riguardo alla gestione della recente crisi sanitaria, Gustavo Zagrebelsky ha chiarito il suo pensiero, sancendo la legittimità dei Dpcm.

Il governo non ha usurpato poteri che non gli fossero stati concessi dal Parlamento. Le restrizioni dei diritti costituzionali in situazioni come quella che stiamo vivendo e nei limiti ch’essa richiede devono avvenire in base alla legge, ed è ciò che è avvenuto. L’opinione di chi sostiene che i diritti costituzionali siano stati limitati per arroganza del governo è errata. Chi dice che il governo e il suo capo si siano dati i famigerati pieni poteri e che la Costituzione sia stata violata, non sa di cosa sta parlando.”

La questione è molto semplice. Chi accusa Conte si limita, consapevolmente o meno, a soffermarsi su diritti e libertà riconosciuti dalla Costituzione. Senza considerare, però, che esse possono essere limitate, nei casi previsti dalla legge. Dunque è bene non lasciare indietro, in una valutazione ponderata, l’art. 77 della Costituzione, che disciplina il Decreto Legge.  Il governo ricorre ad esso in casi straordinari di necessità e di urgenza. E nessuno, afferma Zagrebelsky, può negare che tale sia il momento, precisando anche che:
Il decreto legge numero 6 di febbraio stabilisce che le autorità competenti sono “tenute ad adottare ogni misura di contenimento e gestione adeguata e proporzionata all’evolversi della situazione epidemiologica”.

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