venerdì, Aprile 19, 2024

Guillaume Rossignol e la pittura della memoria

Sabato 5 novembre alle 18, inaugura nelle Sale del Centro Santa Maria del Carmine a Roma la mostra personale Oltre il tempo di Guillaume Rossignol. L’evento ha il patrocinio del Municipio I Roma Centro, dell’Institut Français e è organizzato in collaborazione con il Movimento dei Focolari. Sarà visitabile fino al 4 dicembre.


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Su cosa si sofferma Guillaume Rossignol nelle sue opere?

In mostra una serie di opere pittoriche, paesaggi e figure, che indagano il modo di percepire il tempo. La stessa realizzazione delle opere, alcune delle quali ha richiesto oltre venti anni di lavoro, è proprio una riflessione sul rapporto tra l’artista e la dimensione temporale odierna, accelerata. Priva però la creazione artistica di un elemento fondamentale, il tempo. Le scene ritratte da Rossignol, ipnotiche, invitano l’osservatore a cercare una risposta introspettiva e a intuire che vi è molto altro oltre il trascorrere delle ore.

Pittura di visione e esplorazione

Mario Dal Bello nel suo testo Il viaggio nell’essenziale di Guillaume Rossignol scrive: “Il suo è un linguaggio piano, denso, allusivo. Alberi, vallate, ritratti: sono visioni o esplorazioni? Sono entrambe le cose e molto di più. Sono visione, incantamento, viaggio nell’essenziale, fascino del mistero. Nel meraviglioso albero d’ulivo che si sfrange e quasi si liquefà al vento notiamo la pittura di macchia, acquerellata che dissolve le forme per cavarne l’essenziale. Nei ritratti che emergono
dall’ombra oppure da un disegno ombreggiato cogliamo l’umanità. Nelle mani di Guillaume, o meglio nel suo pennello, cogliamo di fatto un’autentica spiritualità della natura, nel senso che individua la corrente vitale che attraversa la creazione. Quindi la eleva trasfigurandola nella luce. Di qui la morbidezza densa nel modellato dei visi, ma anche nei panorami che fa ricordare il mondo di Giorgione. Al grande pittore veneto Rossignol si avvicina per la delicatezza, l’amore per le tinte sfumate, il senso di qualcosa che va oltre il tempo. È un incantamento l’arte che sembra nutrirsi di infinito e musica. E suscita ammirazione la scelta di vivere lontano dal frastuono cittadino o della celebrità, anche se le sue opere sono in giro per il mondo. Si concentra sulla parola che forse esprime al meglio chi sia Guillaume: poesia”.

La pittura della memoria di Guillaume Rossignol

Pier Luigi Berto ne La spina della pittura scrive. “Guillaume non realizza affatto soggetti dalla realtà in modo naturalistico, non dipinge da foto, anche se non disdegna le sedute, dal vero, “en plein air” con disegni e acquerelli. Dipinge a “memoria” e, dipinge lento, meditando, “velando” di continuo. Se si guardano le sue opere di lato, per osservare più attentamente la superficie del dipinto, si vedrà che non è regolare. In corrispondenza, soprattutto del volto, altro tema affrontato
dal “nostro”, c’è un avvallamento, risultato del metodo adoperato, dell’estenuante ricorso alla velatura.”

Il tempo dell’artista

Mario Nocca nel testo Giorno dopo giorno nella Pittura: il voyage d’Italie di Guillaume Rossignol evidenzia il fulcro della ricerca dell’artista francese. “Rossignol risponde coi suoi acquerelli, in cui la tecnica è messa al servizio delle trasformazioni della materia. Immagini leonardesche, in cui un paesaggio alpino e uno toscano, allo stesso modo, sono ritratti con felicità
visionaria “nella forza operosa che li affatica”, restituiti come Natura naturans. O con i superbi Ulivi, che ridanno l’essenza dell’albero più diffuso qui in Sabina, vibrante nei ceppi divergenti, tremolanti di colore, e che di verde impregnano il cielo. Chiaro il nucleo della sua poetica: Guillaume attraversa la tradizione, della pittura ad olio come del disegno, col desiderio di elaborare con il suo linguaggio una visione “differente”, che parli a noi, oggi. I suoi dipinti impongono a chi guarda l’abbandono della fretta, del tempo a brandelli in cui ogni cosa (immagini in testa) si consuma nel quotidiano. Catturati in un’atmosfera rarefatta, sospesa, di fronte ai dipinti siamo costretti a rallentare, a depositarci nel tempo lungo che l’opera ha imposto al suo artefice, cercando risposte agli interrogativi che le visioni pongono.”

Appuntamenti collaterali a Oltre il tempo

Durante il periodo della mostra sono in programma eventi di approfondimento. Il 6, 27 novembre e 4 dicembre la mostra Oltre il tempo si muove nel tempo delle Sei Suites per Violoncello solo di Johann Sebastian Bach. Sono interpretate dal violoncellista Giordano Antonelli, nel progetto Bach to the Future. Una simbologia remota percorre i sei capolavori, suddivisi in tre “stazioni-concerti”, un viaggio nel mistero dell’Ars Perennis del compositore.

Immagine da cartella stampa.

Odette Tapella
Odette Tapella
Vivo in piccolo paese di provincia. Mi piace leggere, fare giardinaggio, stare a contatto con la natura. Coltivo l'interesse per l'arte, la cultura e le tradizioni.

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