giovedì, Aprile 25, 2024

Guerra Ucraina-Russia: proseguono i negoziati

Mentre la guerra Ucraina-Russia entra nel trentaquattresimo giorno, proseguono i negoziati tra Mosca e Kyiv. È iniziato infatti un nuovo round di negoziati di pace a Istanbul, in Turchia. Intanto, il presidente americano Joe Biden afferma nuovamente che “Putin è un dittatore”, facendo scatenare l’ira del Cremlino.

Guerra Ucraina-Russia: proseguono i negoziati?

Mentre il conflitto tra Russia e Ucraina entra nel trentaquattresimo giorno, proseguono i negoziati di pace, che si stanno svolgendo a porte chiuse a Istanbul. I nuovi colloqui tra Mosca e Kyiv sono iniziati con la notizia di un possibile avvelenamento dell’oligarca russo Roman Abramovich e di due negoziatori ucraini di alto livello. Secondo quanto riferito dal Wall Street Journal, Abramovich e i negoziatori ucraini avrebbero manifestato sintomi tra cui occhi rossi, lacrimazione e desquamazione costante e dolorosa della pelle su viso e mani.

La notizia è stata confermata dal portavoce dell’oligarca russo che spiega come “Abramovich stia bene e continuerà ad adoperarsi per i negoziati”. Ma è giallo sui negoziatori. Il consigliere della presidenza e capo negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak ha infatti smentito la notizia, affermando che “ci sono molte speculazioni e varie teorie del complotto”. Anche un funzionario statunitense ha affermato che le loro condizioni erano dovute a un motivo “ambientale e non avvelenamento”.

Cosa sta succedono nei negoziati?

Intanto, secondo quanto riportato dal Financial Times, nelle trattative la Russia potrebbe non chiedere più la “denazificazione” dell’Ucraina è sarebbe pronta a lasciare che Kyiv aderisca all’UE a patto che non entri nella NATO. Dal canto suo, il presidente ucraino Zelensky si è detto pronto ad accettare lo status di neutralità. Il portavoce presidenziale turco Ibrahim Kalin ha detto alla CNN che le richieste della Russia di riconoscere l’annessione della Crimea e l’indipendenza della regione del Donbass sono “molto massimaliste” e “non realistiche”.

“Queste sono le linee rosse per gli ucraini in Crimea e nel Donbass, e giustamente, perché riguardano direttamente l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina. Non abbiamo riconosciuto l’annessione della Crimea poiché, come il resto del mondo, anche la Cina non ha riconosciuto l’annessione della Crimea. I russi dovrebbero davvero trovare altre idee”, ha detto Kalin. Il portavoce ha sottolineato che il presidente Erdogan sta mantenendo aperta la sua linea di comunicazione con i suoi omologhi russi e ucraini per aiutare a porre fine alla guerra, in particolare con la Russia. 

Biden: “Putin è un dittatore”

Non si placano le tensioni tra Washington e Mosca. Il presidente americano Joe Biden non ritratta niente di quello che ha detto sul presidente russo Putin. Anzi, su Twitter insiste: “Putin è un dittatore deciso a ricostruire un impero non cancellerà mai l’amore di un popolo per la libertà. La brutalità non distruggerà mai la volontà di essere liberi. L’Ucraina non sarà mai una vittoria per la Russia”. Non si è fatta attendere la risposta del Cremlino. Il portavoce Dmitry Peskov ha affermato che “quanto detto dal presidente americano Biden rispetto al fatto che Vladimir Putin non può restare al potere perché è un tiranno, sono parole abbastanza allarmanti e sono da ritenere un insulto personale”.


Leggi anche: Zelensky: “Valutiamo la questione neutralità”  

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