giovedì, Aprile 18, 2024

GucciFest: il primo episodio inaugura il festival

GucciFest inizia ufficialmente ed esordisce con il primo episodio della serie “Ouverture of Something That Never Ended“. La miniserie in sette puntate, nata dalla comunione di intenti di Alessandro Michele e Gus Van Sant ha aperto le danze ieri, 16 novembre alle ore 21. Questa sera, alla stessa ora, seguirà il secondo episodio. Il progetto che unisce moda e cinema, è stato ideato con lo scopo di presentare la nuova collezione firmata Gucci. Alessandro Michele, complice la difficile situazione dovuta all’emergenza sanitaria in corso, ha voluto svelare gli abiti inediti sperimentando una via del tutto innovativa. Si tratta di una novità che “rompe le catene” con la tradizione e da voce alla voglia di evolversi. Lo stesso Armani, quest’anno ha scelto una via non convenzionale per la presentazione della sua collezione, trasmessa in diretta televisiva.

Qual è la trama del primo episodio?

L’attrice protagonista dei sette episodi è Silvia Calderoni, un’artista dalle mille sfaccettature. Infatti, non solo è un’attrice ma anche una performer e ballerina. Gli abiti sono presentati nell’ambito di una routine quotidiana, indosso agli interpreti. In questo modo abbiamo la possibilità di vederli inseriti in un contesto di vita reale e non sulla tradizionale passerella. Il primo episodio, “At home”, si apre all’interno di un appartamento, in cui convivono più persone. Una routine quotidiana alternativa, non convenzionale, vede la protagonista muoversi all’interno della casa e compiere i consueti atti che fanno parte della routine del risveglio.

La protagonista si sveglia nella sua stanza da letto, da da mangiare ai suoi pesci e si sposta nel bagno. In cucina, poi, si cimenta in una sorta di stretching mattutino, mentre nella stanza accanto una band musicale sta provando un brano di Kim Gordon. Accende la televisione e si lascia coinvolgere da un intenso monologo di Paul B. Preciado, un attivista spagnolo. Il discorso ruota attorno alle tematiche sociali dell’omofobia, legata all’orientamento sessuale ed al genere degli individui. Il desiderio, il bisogno di ribellarsi è rappresentato dalla scena in cui la protagonista afferra un abito Gucci della collezione Autunni Inverno 2015, e lo getta dalla finestra. Ad accompagnare la caduta del vestito verso terra si sente la canzone “Therefore I Am” di Billie Eilish.

GucciFest: un messaggio importante

Il discorso che passa di sottofondo agli abituali gesti della routine mattutina svela un messaggio molto importante. L’obbiettivo è quello di far passare un’ideale, un pensiero che non è da imporre, ma semplicemente da palesare. Le parole dell’uomo alla televisione, fanno molto riflettere sul diritto di ciascuno di agire come meglio gli si conviene, riguardo il proprio orientamento sessuale. Il concetto di genderfluid, diventa centrale e sorvola su tutti i limiti imposti dal pensiero dominante. È la libertà di opinione che viene celebrata ed al contempo la possibilità di esprimersi apertamente. Gucci, coglie l’occasione per sostenere che non c’è nulla di male nel vivere in modo anticonvenzionale, nel non essere come la società ci vorrebbe e nel rompere, dunque, gli schemi. D’altronde ognuno deve poter trovare la propria strada ed aspirazione in modo autonomo e libero da imposizioni.

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