La maison di moda italiana Gucci, ha lanciato il nuovo trend, i collant autunnali rigorosamente strappati e smagliati su tutta la lunghezza. Le calze erano in vendita al prezzo di listino, alla cifra di 149 euro, sul sito Ssense. Però ora sono introvabili. “Tous vendus”, recita il sito di e-commerce francese. Pertanto sui social esplode la polemica.
Gucci, collant strappati: perchè si polemizza?
Dopo lo scalpore sui canoni di bellezza della modella Armine Harutyunyan la casa di moda si trova ancora una volta nell’occhio del ciclone per le polemiche sui social. L’accessorio innalzato a opera d’arte indigna, genera dibattito e tam tam a colpi di tweet e hashtag. Il focus che ha infiammato gli animi, non riguarda solo il prezzo. Ma il perchè mettere in vendita un accessorio rotto. La moda si sa non è solo provocazione. E’ soprattutto uscire dagli schemi. Simboleggia il viaggio delle donne per la libertà.
IL mondo della moda: provocazione o comunicazione?
In tempi come questi, di tendenze ed emergenze dove tutto è in contraddizione, perchè stupirsi per il lusso di potersi permettere di pagare 149 euro un oggetto anonimo dal valore bassissimo? Se l’arte, secondo il parere autorevole dei critici, è una banana affissa al muro, perchè non è moda un paio di collant rotti? “Questa, scrive Adrien Communier, di Le Figaro, non è la prima volta che un marchio di lusso mette in commercio collant strappati. Nel 2015, Hedi Slimane, allora Direttore Creativo di Saint Laurent, ha presentato una collezione invernale. Ispirata al punk e fetish”.
Moda e sostenibilità
Da molti anni ormai si parla della salvaguardia del Pianeta e della tutela delle persone. E oggi più che mai, è doveroso applicare questi concetti anche alla moda. Seconda industria più inquinante al mondo. Non solo per quanto riguarda la produzione di vestiti, ma anche per i tantissimi abiti inutilizzati, e gettati nonostante siano ancora in buono stato. I collant strappati sono il simbolo del riciclo di un oggetto che seppur danneggiato può ancora svolgere la propria funzione. Un inno al riuso di ciò che abbiamo in casa.
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