martedì, Aprile 16, 2024

Guardiani degli oceani: per inguaribili sognatori

Guardiani degli oceani, protettori di navi e marinai. Da secoli i fari illuminano la via a chi rischia di non trovare la strada. Colori e forme differenti, fortezze dal fascino misterioso e dal trascorso antichissimo. Vincitori di battaglie contro tempeste, mareggiate e terremoti. Esposti alle usure del tempo. Ma sicuramente per ognuno di loro esiste un cuore che li custodisce, una storia che un giorno potrà essere raccontata.

Cosa fanno i custodi dei guardiani degli oceani?

Sicuramente uno dei mestieri più romantici che si possa immaginare. Requisiti richiesti? Certo una buona dimestichezza con le faccende domestiche e di manutenzione. Ma l’ingrediente segreto è l’inguaribile voglia di sognare e ricercare la libertà. È anche grazie alla letteratura e al cinema se il mestiere di farista, cioè guardiano del faro, ha incuriosito moltissime persone. Nonostante le tecnologie e l’automatizzazione abbiano notevolmente ridotto i posti disponibili, ancora oggi la richiesta è altissima. La Marina Militare, organo che si occupa della gestione dei fari su 8000 km di coste in Italia, è subbissata di richieste da parte dei civili. Giovani e anziani alla ricerca della libertà, di vivere a contatto con la natura e forse, più di tutto, alla ricerca di se stessi.


Faro museo danese spostato per salvarlo dall’erosione costiera


Soggiornare in un faro

Lavorare come custodi non è però l’unica possibilità per trascorrere un po’ di tempo in solitudine e relax. Lontani dalle abitudini di tutti i giorni è più facile riuscire a dedicarci del tempo. Sono presenti oggi, sul territorio Italiano, alcuni fari trasformati in strutture ricettive. A seguito di progetti di riqualificazione promossi dall’Agenzia del Demanio, offrendoci la possibilità di vivere una vacanza unica nel suo genere. Addormentarsi guardando le stelle, cullati dalle onde del mare. Per risvegliarsi poi con la salsedine sulla pelle e il vento tra i capelli. Dal faro di Capo Spartivento in Sardegna a quello di Salina in Sicilia o ancora di Punta Fenaio all’isola del Giglio. Chiudete gli occhi e cominciate a sognare, ma ricordate, un giorno potreste trasformarlo in realtà.

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