venerdì, Marzo 29, 2024

Green pass: la libertà che divide

Il governo italiano segue la strada di Emmanuel Macron, consentendo l’accesso a diversi servizi attraverso il Green pass. Nei prossimi giorni, si riunirà la cabina di regia, per concordare i dettagli e le modalità d’uso. A tal proposito le varie forze politiche non sono tutte favorevoli. Infatti è proprio il tema della libertà che divide.

Che cos’è il Green pass?

Il Green pass o “Certificato verde” è il documento digitale che consente e agevola gli spostamenti in Italia e all’estero durante la pandemia da Covid-19. Possono richiedere questo documento chi è stato vaccinato con due dosi, chi è guarito dall’infezione negli ultimi sei mesi e chi presenta l’esito di un tampone (molecolare o antigenico rapido) negativo nelle ultime 48 ore. Il certificato digitale contiene un QR Code ed un sigillo elettronico ed è rilasciato dalla piattaforma del Ministero della salute. Il Green pass nasce su proposta della Commissione europea, per agevolare la libera circolazione in sicurezza dei cittadini. Il 9 giugno, il Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza la proposta.

Green Pass: dal 1° luglio valido in tutta Europa

Le proposte della cabina di regia

La cabina di regia è al lavoro sui dettagli del Green pass. Dalle ultime indiscrezioni che trapelano, il certificato digitale diventerebbe obbligatorio per accedere in aereo, nei treni a lunga percorrenza, negli stadi, concerti ed eventualmente in discoteche e sale da ballo. Al momento non è necessario nei bar e ristoranti, anche se questo aspetto potrebbe essere rimodulato a seconda della curva epidemiologica e dei nuovi parametri dell’Istituto Superiore di Sanità.

Le divisioni politiche

Le forze politiche italiane sono divise all’interno della stessa maggioranza e non solo. Il leader della Lega Matteo Salvini ha definito “una follia” l’idea di utilizzare il Green pass per accedere nei luoghi pubblici. Dello stesso avviso è il presidente leghista della regione Lombardia Attilio Fontana, che considera al momento superfluo, poiché i dati non giustificherebbero l’uso esteso del certificato verde. Il governatore della regione Lazio Nicola Zingaretti del Partito Democratico, invece è favorevole, perché agevolerebbe la circolazione dei cittadini nelle situazioni di maggiore assembramento. Dall’opposizione Giorgia Meloni parte al contrattacco. La leader di Fratelli d’Italia ha manifestato il suo dissenso su Twitter, definendo l’idea di utilizzare il Green pass per accedere alla vita sociale “una follia anticostituzionale” e tipica di “una società orwelliana”, in contrasto con la libertà individuale.

Il Green Pass è pronto ad entrare in scena

La libertà che divide

In realtà è proprio il tema della libertà che divide il panorama politico italiano. Lo slogan di Giorgia Meloni apre un interessante spunto di riflessione. Al netto del riferimento a 1984 di George Orwell, che meriterebbe anche quello una riflessione, il Green Pass limita davvero le libertà individuali? La Costituzione cosa dice a proposito? Il giudice emerito della Corte Costituzionale Sabino Cassese conferma che il divieto d’ingresso ai non vaccinati non è una limitazione della libertà, perché l’art. 32 della Costituzione dice che “nessuno può essere obbligato ad un trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. Quindi secondo il giurista è necessaria una legge ad hoc ma sarebbe perfettamente in linea con la Costituzione. Inoltre Cassese ricorda che alla luce dei fatti, anche la vaccinazione obbligatoria contro il Covid-19 sarebbe consentita, purché si vari una norma. Infatti il Parlamento approvò la legge 119 del 31 luglio 2017 che prevedeva l’obbligatorietà per determinati vaccini. Il costituzionalista Giovanni Maria Flick conferma la tesi di Cassese, ma aggiunge che l’articolo 32 contempla la salute come “fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”. Il contenimento della pandemia è interesse di una comunità. Infine Flick richiama l’art.2 della Costituzione che sancisce “l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. La vaccinazione è uno di questi.

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