La Grecia si “libera” della Troika
La Grecia esce dal commissariamento della Troika e dal terzo e ultimo programma di aiuti internazionali. Il programma, iniziato nel 2015, prevedeva l’erogazione di 86 miliardi di euro, in cambio dell’approvazione di una serie di ‘riforme austere’ da parte del governo attualmente guidato da Alexis Tsipras.
Nei tre programmi d’aiuti che si sono susseguiti – 2010, 2012, 2015 – i creditori della Troika, Bce, Fondo Monetario Internazionale e Unione Europea, hanno prestato alla Grecia circa 289 miliardi di euro per evitare la bancarotta e scongiurare il pericolo di una possibile Grexit, chiedendo in cambio riforme drastiche che ora gli stessi creditori definiscono “misure troppe pesanti” e che hanno portato la Grecia a perdere un quarto del proprio Pil e spinto la disoccupazione al 27,5%.
Oggi, sembra che le cose vadano meglio: come dichiarato da Mario Centeno, presidente del consiglio direttivo del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) e che ha guidato l’ultimo programma di aiuti internazionali : “l’economia greca ha ripreso a crescere (con il Pil in rialzo dell’1,4% nel 2017) c’è un avanzo di bilancio (…) e la disoccupazione sta diminuendo costantemente, pur rimanendo al 20%.”
A smorzare i toni e l’entusiasmo ci pensa il governatore della banca centrale greca Yannis Stournaras che sottolinea cinicamente come il processo di guarigione della finanza greca sia ancora lungo e difficile.
Il Paese resta ancora sotto la sorveglianza dei creditori internazionali che si aspettano un miglioramento del bilancio statale fino al 2060.
Atene, oggi 20 Agosto, sembra mettersi alle spalle quasi un decennio di difficoltà economiche e sopratutto sociali iniziate nel 2009, quando l’allora neo primo ministro – George Papandreou- rivelò pubblicamente che i bilanci inviati all’Unione Europea erano stati truccati per garantire l’ingresso nella Euro Zona.