Grappa, intervista con Alessandro Marzadro

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Grappa:tutti conosciamo questo distillato tipico prodotto con uve italiane. Una tradizione plurisecolare prevalentemente artigianale che nasce dall’accurata selezione delle vinacce da avviare alla distillazione. Poco forse  conosciamo le dinamiche di mercato della grappa. Possiamo parlare di un settore che, a dispetto della crisi, conosce momenti di vivacità. E questo grazie a innovative strategie di posizionamento sui mercati anche nazionali, grazie alla pubblicità, al marketing, al placement. Molto ha contato anche  l’ingresso nella Grande Distribuzione Organizzata.
Le imprese, sebbene al nord abbiano una connotazione più industriale, sono comunque realtà che pur non avendo raggiunto dimensioni multinazionali operano nella direzione della competitività. Questo per soddisfare un consumatore esigente che non beve grappa solo per riscaldarsi. La grappa si eleva a distillato che attrae tutti i consumatori svecchiandosi rispetto all’idea di un superalcolico robusto e grezzo.

La grappa dunque, non conosce mode e nel suo essere prodotto di nicchia con quota di mercato minore rispetto ad altri distillati. Ed è comunque un simbolo importante della produzione nazionale. Fiore all’occhiello dei prodotti tipici artigianali, la grappa sta diventando un prodotto sempre più elegante. I consumatori sono attenti al packaging, alla marca, al formato.

La grappa sotto l’occhio del riflettore, dunque. Piace anche ai giovani ed è un prodotto esclusivamente italiano che oggi conosce una stagione di successi anche nella gastronomia essendo impiegata da grandi chef. Per non parlare anche dei percorsi didattico – ricreativi che si possono fare nelle distillerie. Tanto che potremmo parlare di grappa – turismo e dunque di identificare i grappa – turisti come quei turisti che vanno alla scoperta dell’identità territoriale. Un’eccellenza italiana tutta da scoprire o riscoprire. Conosciamo allora ancor più da vicino il mondo della grappa. Ne abbiamo parlato con Alessandro Marzadro, produttore di grappe trentine. Alessandro è anche autore del libro Assaggi di grappa. Per conoscerla, sceglierla, abbinarla (Trenta Editore).

Grappa
La copertina del libro di Alessandro Marzadro
La grappa: si beve… e si mangia?

Sì, stiamo parlando di un prodotto assolutamente “versatile”. Si tratta di un distillato nato dalle vinacce, dalle bucce che vengono eliminate dalle cantine dopo la vinificazione. Si ricava da una materia di scarto che, se trattata e lavorata bene, può dare ottimi risultati. Un distillato di qualità ha aromi intensi e un gusto pieno, alcolico ma non “irritante”. Queste caratteristiche sono l’insieme di una trasformazione attenta che parte dallo stoccaggio delle vinacce, passa per l’alambicco. Per poi arrivare al taglio della testa e della coda per conservare la parte più preziosa, il cuore.

Da sempre si beve come distillato per il fine pasto, per accompagnare il caffè (il ben noto caffè corretto) oppure per accompagnare un buon sigaro o un buon cioccolato. Negli ultimi anni sta recuperando importanza anche nella miscelazione dei cocktail, così da essere più attraente per un pubblico giovane. Allo stesso modo anche in cucina può essere usata per la marinatura di carne e pesce, per la preparazione dei dessert. Ma anche  per sfumare piatti caldi, proprio come già avviene per altri distillati.

  1. Come è nata questa passione per la Grappa?

Oltre a essere una passione è una storia di famiglia giunta alla terza generazione. La Distilleria Marzadro nasce nel 1949 per mano della prozia Sabina che ha ceduto l’azienda a mio nonno Attilio. Un’attività nata in un periodo difficile ma che ha saputo farsi strada rispettando le tradizioni del Trentino e l’obiettivo di fare sempre  qualità. Oggi la Distilleria, che ha sede a Nogaredo (Tn),  può vantare prodotti importanti come la Grappa Le Diciotto Lune, la linea monovitigno Le Giare. Senza contare le linee con produzioni limitate come Affina e Le Espressioni. Negli ultimi anni abbiamo aggiunto anche Anfora  e Le Diciotto Lune invecchiata in botti di vino Porto.

  1. La Grappa italiana quanto è competitiva nel panorama internazionale?

La Grappa italiana, purtroppo, ha vissuto anni non molto facili, spesso relegata a un prodotto di “serie B”. Fortunatamente questo periodo è terminato e tutto il settore sta lavorando per dare al distillato Made in Italy il giusto riconoscimento. Non ha nulla da invidiare ai grandi distillati mondiali, anzi! Si sta ritagliando una fetta significativa di sostenitori è sta crescendo con ottime prospettive. Certo, è un prodotto che deve essere presentato e fatto conoscere, solo così si può continuare il percorso intrapreso in modo sensato.

  1. Una ricetta veloce veloce …

Propongo non una ma due ricette, una di cucina e una di cocktail. Millefoglie di gamberi aromatizzati con grappa alle olive, mele granny smith e stracciatella pugliese, un piatto adatto anche per l’estate. Come cocktail ecco Le Diciotto Julep, pochi ingredienti miscelati nelle dosi corrette, quali 5 cl di grappa le Diciotto Lune, 6-7 foglie di menta, frutti di bosco, 2 cucchiaini di zucchero d’uva, 5 cl di acqua delle Dolomiti.