Il governo Draghi è al lavoro da poco più di un mese mezzo, ma la luna di miele all’interno dell’Esecutivo sembra ormai finita. Oltre al ministro della Salute Speranza, costantemente nel mirino della Lega e Forza Italia, c’è anche una crescente tensione intorno al ministro dell’Economia: reo di non aver condiviso le bozze dei provvedimenti con i suoi colleghi.
Gelo durante il Consiglio dei ministri?
Una prova? Basta ascoltare attentamente i resoconti riservati del Consiglio dei ministri di ieri mattina, il secondo in due giorni, quello che avrebbe dovuto approvare la richiesta di aumento della spesa al Parlamento di circa quaranta miliardi. Durante il Consiglio dei ministri è calato il gelo quando Daniele Franco ha preso la parola. Più di una persona ha chiesto chiarimenti, due su tutti: Andrea Orlando, ministro del Lavoro, Partito democratico. Stefano Patuanelli ministro dell’Agricoltura, Cinque Stelle.
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Draghi evita di mettere troppa carne al fuoco
Nell’arco di due settimane il governo Draghi si gioca tutto: il Def – Documento di economia e finanza; il nuovo decreto di aiuti alle imprese; il Recovery Plan. Ogni partito pretende di dire la sua e Draghi per evitare troppa carne al fuoco, ha già rinviato a maggio i tre decreti che dovranno accompagnare il piano: per le semplificazioni, le assunzioni, la governance. Una nota con cui Palazzo Chigi annuncia incontri separati con i sei partiti della maggioranza. Orlando, esponente del Partito democratico, è uno dei più nervosi e chiede che la cabina di regia del Recovery Plan sia rappresentata dai partiti, inoltre, invita a non dimenticare le infrastrutture sociali.