I contrasti interni alla maggioranza non stanno affatto giovando al Governo Conte, il cui gradimento tra gli elettori starebbe diminuendo rispetto ai mesi scorsi. Questo, in sintesi, è l’esito di un sondaggio pubblicato da Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera. Molto probabilmente, dopo le elezioni europee, i cittadini credevano che, terminata la campagna elettorale, Lega e Movimento 5 Stelle mettessero da parte gli attriti e riprendessero a lavorare in piena sintonia per rendere effettivi i vari punti presenti nel contratto di governo. Invece in queste settimane le tensioni non si sono affatto allentate, e questa situazione viene percepita come un segnale di precarietà dell’esecutivo.
Di conseguenza, al confronto con i sondaggi politici di gennaio, la percentuale di coloro che credono nell’unità dell’attuale governo risulta addirittura dimezzata, essendo passata dal 51% d’inizio anno all’attuale 26%. Il trend negativo viene confermato anche dal risultato di marzo, quando a credere nell’alleanza Lega-M5S era stato il 41% degli intervistati. Tenendo conto dei vari indici di gradimento analizzati dal sondaggista di Bergamo, la maggioranza ha perso quattro punti in merito alla fiducia degli italiani, attestandosi su un punteggio complessivo di 52. Guardando ai leader politici, il premier Giuseppe Conte ha perso per strada ben 6 punti ed è stato affiancato a 53 dal ministro dell’Interno Matteo Salvini che, però, a sua volta ha fatto segnare un leggero calo di 2 punti. Ben più lontano il ministro del Lavoro Luigi Di Maio, accreditato di un indice pari a 32 (-5 rispetto alla rilevazione precedente).
Ad ogni modo, il risultato complessivo dell’attuale esecutivo resta più che buono, infatti se messo a confronto con i 6 governi che l’hanno preceduto, risulta secondo alle spalle di Berlusconi (56 punti) e a pari merito con Monti (indice 52). Invece, considerando i sondaggi di gradimento delle altre maggioranze dopo un anno di lavoro (fatta eccezione per Enrico Letta che è stato Presidente del Consiglio per appena 10 mesi), tutte sono andate incontro a delle flessioni ben più preoccupanti. Tra i «peggiori» si segnalano i governi Prodi (con una perdita di 19 punti), Renzi (anche lui con -19) e proprio Letta (-20). Invece Giuseppe Conte ad oggi tiene il passo di Silvio Berlusconi (-7 dopo un anno) e di Mario Monti (-9 dopo 12 mesi).
Governo Conte: Giulia Bongiorno il ministro preferito dagli italiani
Nando Pagnoncelli ha poi passato in rassegna le preferenze dell’elettorato relative ai singoli ministri del Governo Conte. In questa particolare graduatoria continua ad essere al comando la ministra per la Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, con un indice 41 in rialzo di 2 punti rispetto a marzo. Alle sue spalle troviamo il ministro dell’Economia Giovanni Tria (36 punti), e sul terzo gradino del podio si piazza Gian Marco Centinaio (punteggio 28), ministro delle Politiche Agricole.
Gli altri ministri ruotano tutti intorno ad un risultato complessivo di 20-25 punti, anche se c’è da segnalare un trend decisamente negativo per il ministro degli Affari Esteri Enzo Moavero Milanesi e per quello delle Infrastrutture Danilo Toninelli, accreditati entrambi di una perdita di ben 7 punti. Buone notizie invece per Erika Stefani, ministra degli Affari Regionali, la quale ha scalato posizioni incrementando il suo indice di gradimento di 3 punti. Restano stabili Marco Bussetti (ministro dell’Istruzione), Alberto Bonisoli (ministro per i Beni Culturali) e Lorenzo Fontana (ministro per la Famiglia).
Gli elettori della Lega non apprezzano il Presidente della Camera Fico
I Presidenti di Camera e Senato stanno perdendo un bel po’ di popolarità tra i cittadini, facendo registrare entrambi dei segni negativi. In particolare, rispetto alla Alberti Casellati, è Roberto Fico a far storcere il naso agli italiani, soprattutto all’elettorato della Lega che non ha apprezzato la polemica con Matteo Salvini durante la Festa della Repubblica. Per quanto riguarda gli altri leader politici, bene Giorgia Meloni con un indice pari a 37, seguita da Nicola Zingaretti a quota 26 e da Silvio Berlusconi che gode ancora di 19 punti in merito al favore degli elettori.
Nel complesso, dal sondaggio sul gradimento verso il Governo Conte effettuato da Pagnoncelli, si evince che non solo si comincia a nutrire un pizzico di sfiducia in più rispetto al passato verso l’esecutivo giallo-verde, ma anche che manca un particolare apprezzamento verso i vari leader politici. Eccezion fatta per Giuseppe Conte e Matteo Salvini (accreditati entrambi di una percentuale del 46%), tutti gli altri non sembrano convincere appieno la cittadinanza.
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