“Un muro”, lungo 243 km, “o altro” lungo il confine est dell’Italia. “È un’ipotesi che si sta valutando col Viminale”, mette subito in chiaro il governatore del Friuli-Venezia Massimiliano Fedriga, già nell’occhio del ciclone per aver rimosso dal palazzo della Regione a Trieste lo striscione giallo di Amnesty International con la scritta ‘Verità per Giulio Regeni’.
“Perché”, spiega in un’intervista ai giornalisti”, “noi dobbiamo dare sicurezza ai nostri cittadini. Tranquillità nelle case, decoro nelle pubbliche vie. Ladri, delinquenti di piccolo o grande calibro non ne vogliamo”. “Se l’Europa non tutela i suoi confini noi saremo costretti a fermare l’ondata migratoria che avanza attraverso altri Paesi dell’Ue con tutti i mezzi – ha detto ancora Fedriga – Non possiamo mettere poliziotti a ogni metro, anche se le misure di vigilanza, grazie al nuovo piano del Viminale, stanno dando i loro frutti”.
Nel pomeriggio, ecco però arrivare la precisazione di Fedriga, ospite di ‘In ½ ora in più’ su Rai tre. “C’è stata molta licenza poetica da parte del giornalista, non ho detto questo. Noi abbiamo fatto un appello chiaro: Schengen va rispettata, i paesi di confine devono presiedere e controllare, cosa che non viene fatto. Se questo continuerà a non essere fatto, siamo disponibili a valutare qualsiasi misura: i muri si alzano se le regole non si rispettano”.”Sui 243 km – premette – c’è licenza poetica, ma che ci sia allo studio la possibilità di barriere nei punti più critici… questo lo valuteremo. In settimana ho un incontro con Salvini” e “parleremo di tutte le possibilità in campo”.
La «rotta balcanica» per i migranti sembra essere ripartia: se in tutto il 2018 — secondo gli ultimi dati del Viminale — 446 stranieri irregolari sono stati rintracciati presso le zone del confine tra Italia e Slovenia, nel 2019 siamo già a 780. Solo una piccola parte di questi migranti però punta a raggiungere l’Italia: la maggioranza è diretta in Austria e Germania.
Il ministro dell’Interno sloveno ha commentato l’idea di Salvini spiegando che «eventuali barriere fisiche al confine italo-sloveno sono una decisione politica interna dell’Italia», e ha però precisato che finora la polizia slovena ha ricevuto 126 migranti illegali rimandati indietro dalle forze di sicurezza italiane, un numero in linea con quello dello scorso anno, quando nello stesso periodo furono 108 i migranti che seguirono lo stesso percorso. «Non possiamo quindi parlare di un grande aumento dei problemi al confine comune», ha detto il ministero dell’Interno.
Nel commentare la notizia, Giuseppe Brescia – presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera ed esponente del M5S – non usa giri di parole: la barriera anti-migranti sarebbe “una coglionata di proporzioni bibliche, pazzesca! Non servono altre parole. La commento così per derubricarla subito, non possono andare così oltre. Questa iniziativa non ha né capo ne coda, non se ne dovrebbe nemmeno parlare. Non è in agenda né nel contratto di governo, quelli della Lega non possono spararla sempre più grossa…”.