Google Play Store: sono sparite le app sul coronavirus

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L’epidemia di coronavirus è arrivata anche negli Stati Uniti. La diffusione della malattia sta generando un bel po’ di preoccupazione anche tra i cittadini americani, soprattutto tenendo conto delle notizie poco rassicuranti che giungono dall’estero. In questi giorni, su Google Play Store sono apparse una serie di applicazioni volte a dare suggerimenti e consigli utili sulle modalità con cui provare a contenere il rischio contagio. Nonostante ciò, improvvisamente l’azienda di Mountain View pare abbia deciso di cancellare tutti i servizi legati alle parole-chiave coronavirus o Covid-19, prima dalla sezione USA e poi da quelle di tutti gli altri Paesi. Dunque, se da un lato si sta cercando di combattere il virus annullando prontamente congressi e conferenze anche importanti come il GDC, MWC 2020 e anche gli eventi organizzati da Facebook e Google, dall’altro si sta cercando di frenare la diffusione di fake-news e di facili allarmismi sul web. Con quest’obiettivo, la società californiana si è adoperata per disabilitare qualsiasi risultato in caso di ricerca di applicazioni che siano in qualche modo collegate con l’emergenza sanitaria globale. Gli utenti di Google Play Store se adesso digitano i termini coronavirus o Covid-19, non riscontrano alcun risultato, la pagina rimane vuota. Stando a quanto riportato dai siti specializzati americani, la multinazionale del web avrebbe dato il via ad un vero e proprio giro di vite per non dare alcuna chance a tutti coloro che già stavano approfittando di questa delicata situazione per specularne facendo circolare notizie false o servizi che non avevano alcuna utilità per la tutela della salute pubblica.

Google Play Store: come procede la lotta a malware e fake-news?

I responsabili di Google Play Store si sarebbero accorti di una sempre più nutrita presenza sulla piattaforma di applicazioni a dir poco dubbie. Gli sciacalli, purtroppo, sono sempre in azione, e si sarebbero riversati sul servizio digitale dell’azienda californiana per introdurvi delle app che facevano disinformazione solo allo scopo di ottenere facili guadagni. Inoltre, pare vi fossero già dei finti servizi di pubblica utilità che, invece, erano addirittura dei malware dannosi per i dispositivi tecnologici. A questo punto, dai vertici di Mountain View hanno preferito intervenire drasticamente, disattivando di fatto la ricerca delle parole-chiave su coronavirus e Covid-19. In questo modo hanno evitato una volta per tutte che si approfittasse dei timori delle persone per fornire loro delle notizie sbagliate o per far circolare dei malware. Sicuramente è da apprezzare l’intervento tempestivo per tutelare gli utenti, però ci si sta chiedendo come mai si sia optato per una soluzione così drastica, anziché andare a controllare le singole applicazioni, lasciando intatte quelle serie e realmente utili. Probabilmente da Google non hanno voluto perdere troppo tempo, preferendo agire in maniera estrema invece di avviare un’operazione più dettagliata e approfondita. In questo modo sarebbe stato possibile confermare quei servizi digitali che davvero avrebbero potuto aiutare i cittadini. D’altronde, sul motore di ricerca è sempre possibile cercare news su coronavirus e Covid-19, e si sa che anche sul web circolano numerose fake-news.

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