venerdì, Aprile 19, 2024

Gli Emirati Arabi Uniti piangono la morte di Sheikh Khalid bin Sultan Al Qasimi

Non sono ancora totalmente chiare le cause della morte avvenute il 1 luglio di Sheikh Khalid bin Sultan Al Qasimi, giovane rampollo di 39 anni figlio dello sceicco Sultan bin Muhammad Al Qasimi, governatore dal 1972 della città di Sharjah, negli Emirati Arabi Uniti.

Fondatore nel 2008 dell’etichetta di moda maschile Qasimi Homme, Khalid si era trasferito nella capitale britannica all’età di nove anni per ricevere un istruzione di alto livello presso l’istituto Tonbridge School nel Kent, per poi rimanere nel paese per laurearsi in architettura e specializzarsi come fashion designer presso la prestigiosa Central Saint Martins.

Il corpo del giovane emiratino è stato ritrovato all’interno del suo appartamento londinese nella zona di Knightsbridge dove si era da poco concluso un festino a base di sesso e droga. Da escludere sarebbe al momento come causa del decesso la qualità delle sostanze usate, eroina, cocaina, crack ed ecstasy definite dalla polizia di “classe A“. Per avere risposte certe bisognerà però attendere le risposte degli esami condotti sul corpo che non arriveranno prima dei prossimi due mesi.

I funerali di Sheikh Khalid bin Sultan Al Qasimi sono stati svolti in tutta velocità nella sua città di origine, Sharjah, come previsto dalla religione islamica (l’unica concessa al momento negli Emirati Arabi Uniti) entro le prime 24 ore dal decesso. La cerimonia, avvenuta mercoledì mattina nella moschea di King Faisal, ha visto la partecipazione di decine di sceicchi provenienti da tutto il paese e la presenza del primo ministro e ministro dell’interno Sheikh Saif bin Zayed e dal ministro della tolleranza Sheikh Nayan bin Mubarak. A partire martedì 2 luglio gli Emirati Arabi Uniti sono entrati in un periodo di lutto nazionale per tre giorni e le bandiere istituzionali sono issate a mezz’asta.

Pochi i commenti ufficiali (quelli espressi si riferivano al fatto che come molti giovani uomini arabi si è lasciato coinvolgere e trascinare dalle libertà offerte dalla capitale britannica) sulla morte del giovane rampollo sul quale da tempo il gossip lo voleva al centro di voci sulla sua omosessualità. A rinforzare questa opinione nel paese è stata anche la causa di morte, riconducibile ad un fenomeno sempre più diffuso nella capitale londinese che prende il nome di chemsex, cioè la sempre più diffusa pratica di partecipate a sedute di sesso, principalmente di gruppo, dove vengono consumate, spesso in maniera controllata, sostanza stupefacenti sintetiche. Il chemsex, anche se non in maniera esclusiva, coinvolge principalmente la comunità omo, bisessuale e la comunità MSM (men that have sex with men) cioè uomini che non definiscono il proprio orientamento sessuale, ma hanno rapporti sessuali con altri uomini. Non esistono però tracce di coming out pubblico di Khalid e una rivelazione di questa sua identità sarebbe stata quasi impensabile visto il ruolo nel paese della famiglia di origine e dal momento che gli Emirati Arabi Uniti puniscono i comportamenti sessuali tra persone dello stesso sesso secondo l’articolo 354 del locale codice penale.

Per lo sceicco Sultan bin Muhammad Al Qasimi, Khalid è il secondo figlio morto per motivi legati all’uso di droghe. A perdere la vita nel 1999 per overdose fu il figlio primogenito a soli 24 anni in un appartamento di Grinstead.

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

- Advertisement -spot_img

Latest Articles