giovedì, Marzo 28, 2024

Gli effetti della barba sull’uomo: non solo protezione

Gli effetti che la barba ha sull’uomo sono molteplici. In questo periodo poi, questo è uno degli argomenti più sentiti tra gli uomini, e non solo, costretti ad una quarantena che li tiene lontani dai barbieri. Ma se per molti il problema non si pone in quanto basta una passata di rasoio per riequilibrare il viso, a coloro a cui piace curarla può risultare difficile arraggiarsi in casa. E se c’è chi trattiene i denti e attende con ansia la fine del lockdown, c’è anche chi, un po’ per il caldo, un po’ per la fatica, decide di porre fine a ogni sofferenza radendosi a zero. Al tempo stesso, utilizzare lamette o rasoi può causare irritazione alla pelle, motivo in più per smettere di farlo.

Gli effetti della barba sull’uomo: riduce le rughe e rende più attraenti

La rivista Grunge.com ha sottolineato una serie di effetti che la barba può avere sull’uomo, primo fra tutti il fattore estetico. Ma questo si sa, è più una questione di gusti personali. Eppure, uno studio dell’Università di Queensland, riportato dalla rivista, ha constatato che, su un campione di 8mila donne, una barba ben curata fa apparire gli uomini più attraenti. Senza contare che avere o meno la barba può influire sull’opinione che gli altri hanno dell’uomo. E’ senza dubbio che un viso spoglio guadagna alcuni anni, a volte ringiovanisce di parecchio. Ma non è tutto. Un uomo che si rade dopo anni trascorsi con una folta barba, risulta più giovane per altri motivi. La pelle infatti, non trovandosi direttamente esposta al sole riduce la formazione di rughe, in più, portare la barba toglie il vizio di toccarsi il viso permettendo così alle ghiandole sebacee di produrre l’olio necessario alla pelle per mantenersi più liscia. Se quindi avere la barba oggi può far sembrare più vecchi, negli anni avvenire darà sicuramente l’effetto opposto.

Uomo con la barba
Effetti della barba sull’uomo (Foto: Famaè)

In più, secondo uno studio riportato da Psychology Today, un uomo con la barba risulta generalmente più mascolino, domaninante e socialmente maturo. Al tempo stesso, New Republic ha citato un lavoro del 2012 in cui risultava che l’espressione arrabbiata di un uomo barbuto risultava più affressiva di un viso rasato. Certo, un libro non si giudica dalla copertina. Molti uomini infatti, sono molto più dolci e gentili di come la barba li dipinge esteriormente.

Un rimedio sia per l’inverno che per l’estate

D’inverno la barba si trasforma in una sciarpa naturale. Secondo il giornale Popular Science, riportato dalla rivista Grunge.com, questa manterrebbe infatti la pelle un grado più calda dell’area circostante, proteggendola dal freddo delle giornale invernali. Un dettaglio che sembra irrilevante ma che in realtà fa una grande differenza. Chissà, forse è anche per questo che Babbo Natale non si rade.

Avere la barba non è però un vantaggio solo sotto la neve. Così come i capelli proteggono il cuoio capelluto dai raggi del sole estivi, anche la barba diventa una barriera di difesa per il mento, le guance e il labbro superiore. Motivo per cui è sconsigliato abbronzarsi e poi radersi a zero, perché l’effetto sarebbe simile a quello di addormentarsi al sole con gli occhiali addosso. In ogni caso, una difesa da non sottovalutare, soprattutto se si pensa ai possibili tumori alla pelle che un’esposizione insana ai raggi ultravioletti potrebbe causare.

Birre perse ma tempo guadagnato

Nel 2000 la Guinness, insieme al Guardian, ha dimostrato che, ogni anno, circa 162.719 pinte di birra, rigorosamente Guinness, si perdono nella barba degli uomini inglesi. Decisamente uno spreco per tutti i bevitori che vogliono godersi sia baffi che birra. Ma non tutto è perduto. Il New York Times ha stimato che per radersi un uomo perde in media 3.350 ore nel corso della sua vita, ore che potrebbero essere spese per fare mille altre cose, come completare il progetto che porti avanti da tutta una vita, o qualche nuova serie Tv.

Decidersi di non radersi dunque, può avere, in fondo, i suoi vantaggi.

Giulia Taviani
Giulia Taviani
22 anni, nasco a Verona, mi sposto a Milano ma sogno Bali. A sei anni ho iniziato a scrivere poesie discutibili, a 20 qualcosa di più serio. Collaboro con Master X, Periodico Daily e nel tempo libero parlo di calcio su RBRSport. Ho scritto di cinema, viaggi, sport e attualità, anche se sono fortemente attratta da ciò che è nascosto agli occhi di tutti. A maggio 2020 ho pubblicato il mio primo libro "Pieno di Vita".

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