Gli anziani del Libano: abbandonati in povertà in piena crisi economica

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Crisi Libano, banche troncano rapporto con Banca Centrale

Sono sopravvissuti a 15 anni di guerra civile iniziata nel 1975 e a periodi di instabilità. Ora, nel pieno duna delle peggiori crisi economiche del paese, molti anziani del Libano sono abbandonati nella povertà. Con un sistema di welfare nazionale praticamente inesistente, gli anziani libanesi sono lasciati a cavarsela da soli.

Com’è la situazione e chi sono gli anziani del Libano oggi?

Il Libano ha il maggior numero di anziani del Medio Oriente. Il 10% della popolazione ha più di 65 anni. L’Organizzazione Internazionale del Lavoro delle Nazioni Unite ritiene che circa l’80 per cento degli over 65 non abbia benefici pensionistici o copertura sanitaria. I membri della famiglia e gli enti di beneficenza, tradizionalmente la prima fonte di sostegno, stanno lottando con le crescenti necessità mentre la disoccupazione aumenta. I risparmi in dollari di una vita, che gli anziani hanno diligentemente accumulato sono bloccati nelle banche, inaccessibili a causa della crisi bancaria. I risparmi hanno perso quasi il 90% del loro valore quando la valuta locale è crollata rispetto al dollaro. Le medicine importate e i beni di base sono sempre meno reperibili e il sistema sanitario un tempo affidabile si sta sgretolando.

La guerra dei medicinali

Il Libano importa oltre l’80% dei suoi medicinali. Sono pagati in dollari USA e beneficiano di sussidi commerciali, ma la banca centrale ha sempre meno risorse in valuta estera. Gli importatori affermano che sta diventando sempre più difficile ottenere l’approvazione dalla banca per i prestiti necessari per ricostituire i depositi. Ma ci sono informazioni secondo cui molti di loro tengono i medicinali in deposito, sperando di ottenere profitti maggiori quando vengono revocati i sussidi.


Libano entra nella peggiore crisi economica


Gli aiuti dal resto del mondo

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha offerto il suo aiuto, ma i baroni politici del Paese non sono stati finora in grado di formare un governo in grado di realizzare le riforme a cui sono soggetti gli aiuti esteri. “Soggetto a un’incertezza straordinariamente elevata, il PIL reale dovrebbe ridursi di un ulteriore 9,5% nel 2021“, secondo la Banca mondiale, infrangendo ogni speranza di una rapida ripresa. Secondo l’istituto monetario, l’economia si è contratta del 6,7% nel 2019 e del 20,3% nel 2020.