venerdì, Aprile 19, 2024

Giovannino Guareschi uno degli scrittori italiani più conosciuti al mondo

Chi era Guareschi

Giovannino Guareschi (Fontanelle di Roccabianca, 1º maggio 1908 – Cervia, 22 luglio 1968) è stato uno scrittore, giornalista, umorista e caricaturista italiano. È uno degli scrittori italiani più venduti nel mondo (con oltre 20 milioni di copie), nonché lo scrittore italiano più tradotto in assoluto. Per far comprendere quanto sia conosciuto Guarechi al mondo racconterò brevemente un’esperienza personale.

Ho fatto per alcuni anni il medico di bordo su navi da crociera e per curiosità ho chiesto a molti turisti stranieri, quasi tutti inglesi, cosa conoscevano della letteratura italiana. Ebbene, con mia sorpresa, quasi tutti mi rispondevano: Pinocchio e don Camillo e Peppone. Pochissimi ricordavano di un certo Dante Alighieri, nessuno rispondeva Manzoni. Questo piccolo test non ha certo la pretesa di essere un’indagine statistica seria, ma ci può dare un’idea di quanto è stato importante Giovannino Guareschi nel contribuire a dare un immagine del nostro paese all’estero.

Quale idea ha dato del nostro paese

Grazie a personaggi come Don Camillo e Peppone, Giovanni Guareschi ci ha lasciato un racconto dell’Italia popolare del dopoguerra. Infatti, con una buona dose di ironia e di gusto per il pittoresco, Giovanni Guareschi passava dalle parrocchie alle case popolari, mettendo in mezzo gli schieramenti politici. In particolare i democristiani e i comunisti. I temi dominanti per Guareschi erano la moralizzazione e la rappacificazione tra italiani, infondere coraggio ai delusi, resistere ai totalitarismi, di ogni colore. Ne risultava un’immagine di un’Italia fatta da persone genuine e soprattutto raccontata da un galantuomo.

Forse perchè era un vero galantuomo Guareschi è stato anche uno dei pochi scrittori italiani a essere stato sbattuto in galera:il 26 maggio 1954 Giovannino Guareschi entra nel carcere San Francesco di Parma per uscirne il 4 luglio dell’anno successivo, dopo 409 trascorsi sotto la più stretta sorveglianza. Per quale motivo?:Il 24 e il 31 gennaio 1954 sul settimanale diretto da Guareschi vennero pubblicate due lettere risalenti a dieci anni prima, in piena Seconda guerra mondiale, e firmate da De Gasperi, che ai tempi aveva trovato rifugio in Vaticano: due missive dirette al generale britannico Harold Alexander, comandante delle forze alleate in Italia, chiedendo il bombardamento di alcuni punti nevralgici di Roma, come l’acquedotto, «per infrangere l’ultima resistenza morale del popolo romano» nei confronti di fascisti e truppe tedesche. De Gasperi denunciò Guareschi per diffamazione e Guareschi finì in prigione. I fatti non furono mai del tutto chiariti: alcuni periti calligrafi dichiararono che le firme di De Gasperi erano state falsificate, altri dichiararono che erano autentiche.

Guareschi ci lasciò nell’estate del 1968, a soli sessant’anni. Era a Cervia con la figlia e la nipotina; lo trovarono nella sua stanza, stroncato dall’infarto. Non dubitiamo che sia riuscito a piantar grane anche con San Pietro, che non avrà però potuto negargli l’ingresso in Paradiso, perché sarebbe stato come negarlo a Don Camillo, prete atomico ma puro di cuore e a Peppone, definito, dal Cristo stesso, come “un brav’uomo”.

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