venerdì, Marzo 29, 2024

Giovannini: il governo non chiuderà i porti

Il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini fa sapere che il governo non ha intenzione di chiudere i porti. E questo anche se gli sbarchi aumentano e aumenteranno con la bella stagione.

Le parole di Giovannini a La Stampa

In un intervista rilasciata a La Stampa, Giovannini ha subito parlato dell’emergenza a Lampedusa dopo gli sbarchi di questi giorni. “La cabina di regia ha svolto la prima riunione, stiamo ragionando su varie opzioni, ben sapendo che questo è un problema strutturale, che ora diventa più visibile per le condizioni meteo favorevoli. Credo che la Guardia Costiera faccia un lavoro straordinario nel salvare vite umane in mare. Questo non è in discussione, è la prima cosa da fare. Poi certo serve anche un’azione diplomatica, un coordinamento europeo, considerando le diverse variabili nei Paesi di partenza dei migranti e azioni sul nostro territorio”. 

I porti restano aperti: i migranti vanno salvati

Giovannini ha poi precisato che i porti sono e resteranno aperti. “Ci sono chiare norme vigenti, ancora più importanti da rispettare in epoca di Covid: bisogna salvare le persone e metterle in sicurezza dal punto di vista sanitario. Ma ci sarà una sintesi politica complessiva, che spetta al presidente Draghi e al governo nella sua collegialità”. 

Giovannini: la questione del ponte sullo Stretto di Messina


Ponte di Messina: un sogno realizzabile dal Recovery


Il ministro ha poi detto la sua anche sul ponte sullo Stretto di Messina: “Oggi ci sono alcune condizioni diverse rispetto al progetto originario, dal punto di vista economico, normativo e trasportistico. Ad esempio, c’è la novità della linea ferroviaria ad alta velocità Salerno-Reggio Calabria, quella sì inserita nel Piano di Ripresa e Resilienza. La relazione tecnica della commissione istituita al ministero è stata inviata al Parlamento. Vengono scartate le ipotesi dei tunnel, mentre si suggerisce di fare uno studio di fattibilità tecnico-economica sulle soluzioni del ponte a una o a più campate. In quest’ultimo casa servono anche analisi sismiche, perché la posizione del ponte sarebbe diversa, più vicina a Reggio Calabria e a Messina. Sulla base di questa relazione ci sarà un dibattito pubblico”.

Musumeci a proposito del ponte

“Siamo stanchi di essere considerati colonia, vogliamo diventare il cuore, la piattaforma logicistica del Mediterraneo. Ma non sarà possibile se non c’è l’alta velocità e non si passa in tre minuti tra le due sponde. C’è chi vuol mantenere il sistema Italia diviso in due: un Nord ricco e opulento che produce e un Sud povero e straccione che consuma i prodotti del Nord”. Queste sono le parole del presidente della regione Sicilia.

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