giovedì, Aprile 18, 2024

Giornata Unità Nazionale e Forze Armate: l’Unità d’Italia

La Giornata Unità Nazionale e Forze Armate è la ricorrenza celebrativa annuale, che commemora la vittoria d’Italia, nel primo conflitto mondiale. Il 4 novembre del 1918 entra in vigore l’armistizio di Villa Giusti, con la costituzione dello stesso il giorno precedente. Di fatto, l’Italia durante il conflitto bellico completa la propria unificazione. Tuttavia, la ricorrenza viene istituita nel 1919, con la celebrazione della festa il giorno 4novembre. Inoltre, l’evento celebrativo dell’Unità d’Italia e delle Forze Armate rappresenta decenni di storia. A fronte di ciò, l’Italia attraversa diverse fasi temporali, come il periodo liberale, il Fascismo e la repubblica.

Giornata Unità Nazionale e Forze Armate: qual’é il significato della ricorrenza?

Con la vittoria dell’Italia nella prima guerra mondiale, la penisola raggiunge l’unità nazionale, con l’annessione anche di Trieste e Trento. Nel 1921, per la celebrazione della ricorrenza, la sepoltura del Milite Ignoto avviene in modo solenne, presso l’Altare della Patria, a Roma. L’anno seguente, dopo la marcia su Roma la festa assume la modifica in Anniversario della Vittoria. A fronte di ciò, la denominazione assume più forza nel richiamo del potere militare. AL termine della seconda guerra mondiale, il significato della ricorrenza riprende il senso originale, con la celebrazione delle Forze Armate Italiane e l’Unità d’Italia.

Giornata Unità Nazionale e Forze Armate: celebrazione del centesimo anniversario

Il centenario della vittoria per il Regno d’Italia, nel primo conflitto mondiale inizia il 3 novembre del 2018. A fronte di ciò, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella esegue la consegna delle insegne dell’Ordine Militare d’Italia, al Quirinale. Il giorno successivo dall’Altare della Patria di Roma, Mattarella prosegue nella deposizione di una corona d’alloro, al Milite Ignoto. A Trento, seguono i discorsi di numerose autorità ed avviene la presentazione delle bandiere di guerra, con il ricordo delle divise storiche. Inoltre, le autorità rievocano lo sbarco dei bersaglieri, presso lo sbarco San Marco della Marina Militare. La celebrazione del centenario prosegue con alcuni colpi di artiglieria a salve e conclude con il passaggio delle Frecce Tricolori.

La proclamazione del Regno d’Italia

La nascita del Regno d’Italia avviene con un atto normativo, del Regno di Sardegna. Il 17 marzo del 1861, Vittorio Emanuele II assume per se stesso ed i  successori, il titolo di Re d’Italia. Di conseguenza, il 17 marzo diviene la data annuale dell’Anniversario dell’Unità  d’Italia e festa nazionale. Nel 1910, il cinquantenario istituisce la ricorrenza. In seguito, con la Seconda guerra d’indipendenza e la spedizione dei Mille di Garibaldi, l’Italia raggiunge in gran parte l’obiettivo dell’Unità d’Italia. Ciò nonostante, l’Italia diviene uno Stato più grande con il nome di Regno di Sardegna.

Verso Cavour

Nel 1861, il nuovo Parlamento Italiano, come ottava legislatura prosegue con le legislature del Regno di Sardegna. A ragion per cui, la Camera dei Deputati raggruppa diversi parlamentari da più parti ed il Senato non ha elezione ma solo la nomina regia. Di fatto, il Senato riceve l’integrazione, attraverso le nomine dei senatori di diverse zone d’Italia. Tuttavia, la nuova legislatura avviene con il discorso del Re. Mentre il Senato inizia a parlare di un nuovo regno. Il 13 marzo del 1861, l’onorevole Giuseppe Ferrari in risposta a Vittorio Emanuele dichiara: “I suffragi di tutto un popolo pongono sul vostro capo benedetto dalla Provvidenza la corona d’Italia”.

Il progetto di legge del Presidente del Consiglio Cavour

Il 21 febbraio del 1861, Camillo Benso Conte di Cavour e Presidente del Consiglio propone un progetto di legge al Senato. A fronte di ciò, il progetto legislativo comprende un articolo con l’intenzione di ufficializzare la nuova denominazione del Re. Il Senato approva la richiesta di Cavour, che diviene legge il 17 marzo dello stesso anno. Inoltre, la norma ottiene la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia. Di fatto, nasce l’Anniversario dell’Unità d’Italia.

L’Armistizio di Villa Giusti

Il 3 novembre del 1918 l’Italia e l’Impero austro – ungarico firmano l’Armistizio di Villa Giusti, presso la villa del conte Vettor Giusti del Giardino, a Padova. Ciò nonostante, l’Armistizio entra in vigore soltanto il giorno seguente. I firmatari del Comando Supremo dell’Esercito austro – ungarico sono: gen. cav. Viktor Weber von Webenau, colonn. Karl Schneller, cap. di fregata Johannes von und zu Liechtenstein, ten. Colonn. F. von Nyékhegyi, cap. di corvetta cav. Georg Zwierkowski, ten. Colonn. Gen. barone Viktor von Seiller, cap. di s. m. Kamillo Ruggera. Mentre i firmatari del Comando Supremo dell’Esercito Italiano sono: ten. Gen. Pietro Badoglio, magg. Gen. Scipione Scipioni, colonn. Tullio Marchetti, colonn. Pietro Gazzera, colonn. Pietro Maravigna, colonn. Alberto Pariani, cap. vasc. Francesco Accinni.

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