Il 17 maggio è Giornata Mondiale Contro l’Omofobia, pensata per esprimere il rifiuto contro le discriminazioni dei diritti di tutti. Nel 1990 l’OMS (organizzazione mondiale della sanità) dichiarava che l’omosessualità non è considerata una malattia. Sono passati 30 anni, ma le persone LGBT continuano ad essere vittime di violenze e discriminazioni.
30 anni fa l’OMS rimosse l’omosessualità da elenco malattie mentali
L’allarme delle istituzioni LGBT: durante il lockdown sono aumentate le violenze e gli abusi nelle famiglie italiane
“Sono oltre 50 le persone che ogni giorno (circa 20 mila all’anno), contattano da tutta Italia il nostro servizio o la chat Speakly.org per raccontare le discriminazioni e le violenza che subiscono. Ha dichiarato Fabrizio Marrazzo responsabile del Gay Help Line 800 713 713 e portavoce del Gay Center. “Allarmante, nell’ultimo anno, è il dato sulle violenze e gli abusi pari al 25% che registra un incremento del 9% rispetto all’anno precedente. Il dato durante l’emergenza Covid-19 è cresciuto sino al 40% per gli adolescenti. Di questi casi meno di 1 adolescente su 60 pensa di denunciare”.
In questo delicatissimo momento storico che sta vivendo l’Italia e il resto del mondo, parlare di ripartenza senza una riflessione più approfondita sui diritti umani non ha senso.
Dobbiamo impegnarci tutti e di più per combattere i pregiudizi e le discriminazioni nei confronti delle persone LGBT che continuano quotidianamente a vivere nella paura e nell’insicurezza.
“Combattere l’omofobia è un segno di civiltà” #questionedidiritti
“E’ una questione di diritti umani che riguarda tutti noi” è l’appello lanciato dal direttore dell’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziali). Questo periodo di isolamento forzato ha fatto emergere, secondo i dati riportati da Triantafillos Loukarelis, un aumento di episodi di discriminazione e violenza omotransfobica nei contesti familiari.
“Combattere l’omofobia è un segno di civiltà!” ha dichiarato il direttore UNAR rivolgendosi alle istituzioni italiane.
In occasione della Giornata Mondiale Contro l’Omofobia, la transfobia e la bifobia, la Farnesina ha riaffermato l’impegno preso dalla nostra nazione a sostegno della lotta contro la discriminazione di genere e dell’identità di genere. L’Italia fa parte infatti del Global Equality Fund (GEF), un fondo internazionale istituito nel 2011 per finanziare progetti volti a tutelare i diritti delle persone Lgbti.