
Si scrive “Abbracciamo un sogno” ma si legge Maria Dolores Palmas: il cuore dell’ Associazione Abbracciamo un Sogno di Cagliari è l’infermiera del reparto Oncologico del Businco di Cagliari.
Abbiamo intervistato Maria Dolores per parlare del 12 Maggio e della Festa dell’Infermiere
“Chi è l’infermiera oncologica?”
Lo ripete più di una volta durante la nostra intervista: “Sono sempre stata affascinata dalla figura dell’Infermiere, avevo 10 anni quando presi consapevolezza e da allora la mia passione non si è mai affievolita”.
Così la passione per la cura dei malati e l’attenzione alla loro anima la porta a diventare infermiere oncologico.
“Ho sempre visto il paziente oncologico come un paziente particolare – continua – vuoi per come a livello sociale la malattia cancro ancora oggi è stigmatizzata e di conseguenza non conosciuta e vuoi per il mio desiderio di fare di più.
Di conseguenza il reparto di Oncologia è dove vorrei essere e dove sono felice di essere.”
Insieme a Vladimira Desogus antropologa culturale costituì insieme qualcosa che permettesse la condivisione del vissuto per i malati e che permettesse al ruolo tecnico dell’infermiera di andare oltre il proprio ruolo.”
Al di là della profonda passione che la anima nel 1982 Maria Dolores nel 2010 da vita all’interno del reparto di Day Hospital dell’ Ospedale Businco di Cagliari all’ Associazione “Abbracciamo un sogno” basando questo progetto sull’importanza della condivisione e del gruppo e nato per l’esigenza di lasciare un segno:
“Abbracciamo un sogno” è un contenitore di colori perchè ciascuno di noi al di là dell’esperienza a cui è chiamato deve vivere vive di colori.
Perchè la malattia toglie quello stato di benessere sia psicologico che fisico ed allora può chiamarsi cancro, può chiamarsi in qualunque altro modo ed allora in un percorso di malattia avere uno spazio dove poter condividere emozioni, dolori e paure con chi comprende il vissuto è importante”
‘Abbracciamo un sogno’ è costituito da pazienti oncologici che affrontano il percorso di cura e di vita e che al suo interno programma eventi con chi vive il percorso di cura della malattia ‘cancro’: un percorso con dubbi, solitudine, speranze, gioie, dolori, paure.
“Come nascono le idee e tutte le attività?”
“Abbiamo organizzato la Giornata mondiale dell’igiene delle mani e abbiamo donato dei biscotti a forma di manina per sensibilizzare in questi giorni un tema più che mai attuale.
E’ stata una delle tante attività per noi semplice ma per chi assisteva è stato emozionante vedere collaborazione da parte di tutti: così nascono le nostre idee.”
“Quest’anno poi – continua Maria Dolores si sarebbe dovuto festeggiare il bicentenario della nascita della fondatrice delle Scienze infermieristiche moderne ed infatti la realtà ci ha infatti voluto pienamente impegnati.
Quale pensi sia il dolore più grande per i malati?
Il dolore più grande è legato alla solitudine: ancora non siamo liberi di poter parlare serenamente delle emozioni e spesso ci ritiriamo in noi stessi perchè non ci consideriamo capaci di comunicare qualcosa.
Chiudiamo la nostra intervista con una profonda riflessione sull’importanza della presenza.
“Dobbiamo imparare ad esserci più che essere operosi: essere chiamati a vivere un percorso di malattia e di cura e non essere supportati è un dolore.”