giovedì, Aprile 25, 2024

Giorgio de Chirico: la pittura metafisica dei colori vivaci

Giorgio de Chirico è un pittore e scrittore italiano, della fine 800 e seconda metà del 900. La distinzione dell’arista arriva al pubblico, nello stile pittorico della metafisica. Di fatto, il pittore accoglie le linee classiche come rappresentazione architettonica. A fronte di ciò, le opere precedenti all’arte metafisica, evidenziano il pittore con uno stile enigmatico. Nel corso del tempo, il carattere artistico del pittore matura nelle architetture essenziali, con l’influenza tecnica del rinascimento. Inoltre, la natura morta ed i ritratti trovano spazio per il pittore nell’uso della tempera. Mentre, nelle opere dell’artista emergono costanti i temi della metafisica, con paesaggi ed interni in contrasto col periodo.

Giorgio de Chirico chi é?

Giorgio de Chirico nasce a Volo (Grecia), il 10 luglio 1888 e muore a Roma, il 20 novembre 1978. La famiglia è di origine italiana ed appartiene alla nobiltà. Il padre Evaristo è figlio del barone Giorgio Filigone de Chirico, di Palermo e lavora come ingegnere ferroviario. La madre Gemma Cervetto è una baronessa genovese. Fino all’età di diciassette anni, Giorgio vive in Grecia, nei pressi di Volo e Atene. Dalla terra di nascita, Giorgio apprende la conoscenza della lingua del greco moderno. Negli anni novanta, la famiglia raggiunge Volo, dove Giorgio frequenta le prime lezioni di disegno. Giorgio riceve la formazione artistica dai pittori Carlo Barbieri e Jules Louis Gilliéron.

Giorgio de Chirico: gli studi sull’arte

Nel 1899, Giorgio frequenta il Liceo Leonino di Atene e prosegue lo studio dell’arte con i maestri privati. Giorgio decide di approfondire le conoscenze della pittura ed entra nell’Istituto Politecnico di Atene. Nei primi anni del novecento, la famiglia decide di trasferirsi a Firenze. In seguito, il pittore studia presso le Accademie  delle Belle Arti di Firenze e di Monaco di Baviera. Nello stesso periodo, l’artista conosce gli stili pittorici di Arnold Böcklin e Max Klinger.

Giorgio de Chirico: la prima opera pittorica

Nel 1910, Giorgio de Chirico dipinge la prima opera metafisica, dal titolo L’enigma di un pomeriggio d’autunno. In verità il pittore trae spunto per l’opera da un’idea rivelazione che nasce in piazza Santa Croce a Firenze. L‘anno seguente, l’artista decide di raggiungere il fratello a Parigi. Nella città francese, l’arte conduce il pittore presso Le Salon d’Automne e Le Salon des Indépendants. Il pittore instaura nuove conoscenze artistiche con i personaggi influenti del periodo. Tra i principali nomi noti degli artisti, che spiccano all’epoca a Parigi, ci sono: Max Jacob, Pablo Picasso, Guillaume Apollinaire, Paul Gauguin.

Il metodo artistico

Nelle opere di Giorgio di Chirico emerge il romanticismo nell’originalità classica con lo stile tecnico rinascimentale.  Inoltre, Lochov insegna al pittore i segreti della tecnica a tempera grassa e con l’abbinamento della vernice. L’artista greco esegue numerose tele di carattere naturalistico con la raffigurazione di ritratti. I colori sono vivaci e caldi, senza il senso del movimento. Anche la scultura diviene tra i principali interessi del pittore che realizza con terracotta. L’artista riesce ad unire la scultura, la pittura e le geometrie della corrente metafisica. I soggetti preferiti del pittore divengono opere dai tratti metafisici e tradizionali con colori accesi.

Le opere pittoriche

Tra le opere principali del pittore figurano: Tritone e tritonessa, Centauro morente, Ritratto del fratello, L’enigma dell’oracolo, La nostalgia dell’infinito, I piaceri del poeta, La Torre Rossa, Il viaggio angoscioso, La conquista del filosofo, L’enigma di una giornata, Il ritornante, Il giorno di festa.

Le opere letterarie

L’artista compone anche delle opere letterarie, di cui: Ebdomero, Il Signor Dudron, Memorie della mia vita, Commedia dell’arte moderna ed altre.

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