In Georgia è stato incarcerato il leader dell’opposizione Zurab Japaridze. Cresce la repressione del dissenso. L’opposizione e i critici del governo accusano Tbilisi di imitare le tattiche autoritarie impiegate dalla Russia.
Incarcerato il leader dell’opposizione in Georgia
In Georgia è stato incarcerato il leader dell’opposizione Zurab Japaridze, leader della Coalizione per il Cambiamento arrivato secondo alle elezioni parlamentari del 2024. Japaridze si era rifiutato di comparire durante l’inchiesta sui presunti crimini commessi tra il 2004 e il 2012, durante il mandato dell’ex presidente Mikheil Saakashvili, che nel frattempo è stato incarcerato. Japaridze, che si era distinto nelle proteste dell’anno scorso, si era anche rifiutato di pagare la cauzione ed era stato ritenuto colpevole di oltraggio alla corte dal parlamento. Ha denunciato l’inchiesta parlamentare come illegittima e indebitamente influenzata dal partito al governo. Il suo avvocato, Irakli Chomakhashvili, ha detto all’AFP che la sentenza del tribunale è una “decisione motivata politicamente, un tentativo di mettere a tacere una voce politica critica”. Prima dell’udienza, Japaraidze aveva criticato duramente il “processo farsa”, accusando Sogno Georgiano, il partito al governo, di aver condotto la Georgia “alla dittatura”.
In Georgia, la repressione del dissenso sta aumentando. L’opposizione e i critici del governo accusano Tbilisi di imitare le tattiche autoritarie impiegate da Mosca e di avvicinare il paese alla Russia, allontanandolo dall’Europa e dalle sue aspirazioni di adesione all’Unione europea. Sebbene il governo neghi tali accuse, lo scorso anno il primo ministro Irakli Kobakhidze ha rinviato i colloqui di adesione con Bruxelles al 2028. Tale decisione ha scatenato nuove proteste di massa che avevano già scosso il Paese nel 2023 e nel 2024 dopo che il governo aveva introdotto la Legge sulla trasparenza dell’influenza straniera, definita dai critici “Legge russa”, che impone alle ONG di registrarsi come agenti stranieri o “organizzazioni che rappresentano gli interessi di una potenza straniera”.
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