venerdì, Aprile 19, 2024

Genova al tempo del Coronavirus

Come vive la città la nuova ordinanza

Emanato la notte scorsa l’ennesimo decreto del Governo, che estende a tutto il territorio nazionale le limitazioni agli spostamenti, vediamo come Genova ha vissuto questo martedì.

Abbiamo ancora tutti negli occhi le immagini dell’ultimo fine settimana provenienti dalle località della costa ligure. Ha destato, in particolare, viva sorpresa e preoccupazione vedere gente ammassata nella piccola spiaggia della baia di Boccadasse, proprio dentro il capoluogo ligure.

Oggi la situazione è profondamente cambiata.

La limitazione agli spostamenti alle sole necessità lavorative, necessità imprescindibili, motivi di salute o rientro al proprio domicilio o residenza, ha indotto i cittadini ad essere più cauti.

Situazione traffico nelle ore di punta

Già stamani, in coincidenza con l’orario canonico di accesso ai posti di lavori, ci si rendeva immediatamente conto che il traffico non era incolonnato.

Sicuramente i veicoli non mancavano, ma non era la solita mattina feriale di sempre. Gli stessi bus viaggiavano con pochi viaggiatori al loro interno.

Insomma, sembrava quasi di essere in una tranquilla domenica mattina, dove non hai bisogno di guardare l’orologio o di infuriarti, perchè non riesci a trovare nemmeno un parcheggio per la tua moto.

Stessa situazione stasera: strade deserte, favorite anche dalla chiusura alle 18 di tutti i locali. Anche per quanto riguarda i pedoni, davvero pochi e manifestamente qualche podista sul lungomare.

Atmosfera surreale

Certamente è una strana atmosfera quella che si respira: la città pulsa sempre di vita, e soprattutto quartieri notoriamente rivolti alla costa hanno sempre dato l’impressione di essere un anticipo di Riviera.

In questo meccanismo, quindi, anche i locali e i comuni luoghi di ritrovo vengono da tutti i cittadini associati a una vivacità e ad una certa allegria.

Tutto questo oggi è mancato ed evidentemente sarà così per un certo tempo.

Che fare?

Purtroppo la situazione del momento non lascia prevedere cambiamenti a breve.

E se ciò che colpisce in prima battuta è la diversa atmosfera che si respira nelle nostre città, segno anche di un ritrovato senso di responsabilità, non si può fare a meno di pensare a tutti quei titolari di partita iva costretti a chiudere. Senza ammortizzatori sociali è davvero difficile resistere a lungo, soprattutto se non si ha scelta.

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