Malgrado il cessate il fuoco, malgrado i falsi impegni di Netanyahu, Gaza è inquieta. La realtà è che non ci si può fidare degli israeliani. Per conquistare quel lembo di terra sarebbero capaci di qualsiasi atrocità.
Gaza è inquieta: ma ci sfugge qualcosa?
Un cessate il fuoco mentre le operazioni israeliane proseguono non è esattamente un cessate il fuoco. Ma del resto come potrebbe esserlo? Considerate un popolo che pur di conquistare qualcosa di non suo, spara razzi contro la propria casa. E si, perché anche se il ragionamento è intricato, non si può dire diversamente. Israele considera Gerusalemme est di sua proprietà e per espropriare dei beni i palestinesi, spara e abbatte le loro case. Di fatto è un intervento armato sul proprio territorio, come a dire: se l’inquilino del piano di sopra rompe le scatole spostando sempre i mobili, per dispetto trivello casa mia giorno e notte così se ne va. Ma allora, se avete necessità di far esplodere cannonate a Gerusalemme est, la cosa sta a significare che non è di vostra proprietà? Oppure è una questione esclusivamente di razza o religione? Perché se queste variabili non sono vere, allora significa che state demolendo casa vostra ma a nome di quale risultato?
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Se mossi da qualcuno chi è questo qualcuno?
Israele quanto nazione spirituale (è questo che ha sempre significato) è indubbiamente la cassaforte di un certo tipo di mondo. La potenza dell’economia ebraica sparsa in tutto il mondo è in grado di modificare aspetti geopolitici. Tutta l’industria dell’intrattenimento americano e delle banche è in mano agli ebrei. Ma non solo, se pensate ai grandi magnati o magnaccia russi che investono proprio su Gerusalemme est e sull’acquisto dei vaccini per Israele, questo può farvi capire la misura della loro potenza. Alcuni russi hanno il doppio passaporto e, insieme ai loro opposti statunitensi, cercano l’oasi felice di ciò che diventerà Gerusalemme est in futuro. Gaza è inquieta e i bambini muoiono sotto i crimini che Israele continua a fare anche con il cessate il fuoco.