venerdì, Aprile 19, 2024

Gambling

Il Gambling o gioco d’azzardo patologico , per il DSM-V ( Diagnostic and Statistical Manual of mental disorders ) il disturbo da gioco d’azzardo può essere diagnosticato solo se perdura da almeno 12 mesi. Il DMS-V mette il gioco d’azzardo allo stesso livello della dipendenza da sostanza, anche se la dipendenza è l’oggetto e non la sostanza. E’ una vera dipendenza comportamentale. Il DSM-V inoltre classifica il Gioco d’azzardo in disturbo lieve, moderato e grave.

GAMBLING, EFFETTI SULLA PERSONA E NON SOLO

Il soggetto dipendente necessita sempre di maggior denaro per raggiungere l’eccitazione desiderata, presenta irrequietudine e/o irritabilità , tenta più volte di smettere, ma senza ottenere risultati. Cerca in continuazione soldi per poter continuare a giocare. Ricade nel gioco quando presenta disagio come ansia e depressione . Anche se perde ritorna a giocare nuovamente . Tutto ciò causa problemi di tipo relazionale, lavorativi e di studio. Continua a chiedere denaro a famigliari, parenti e amici.

SUICIDI TRA I GIOCATORI D’AZZARDO

Molte ricerche dimostrano che i giocatori d’azzardo in cerca di trattamento presentano l’ideazione suicidaria, i tassi vanno dal 25% all’85%. “Una recente ricerca italiana (Crusco et al., 2016) ha valutato la presenza di ideazione suicidaria e tentativi di suicidio in un campione di soggetti in trattamento rilevando come il 41% dei partecipanti considerava il DGA come un fattore di rischio del comportamento suicidario”

Per maggiori approfondimenti

TERAPIA FAMIGLIARE E INDIVIDUALE PER I GIOCATORI D’AZZARDO

Per una buona riuscita terapeutica è importante il coinvolgimento della famiglia affinché il ludopatico consideri il GAMBLING come una vera malattia. Nella terapia familiare, l’individuare e trasformare gli elementi disfunzionali porta al cambiamento con nuovi equilibri, nuove regole di convivenza e a nuovi modi di comunicare e di rapportarsi con gli altri. Importante la psicoterapia individuale per lavorare sulla erronea percezione del concetto di “casualità”. Il giocatore è convinto di poter prevedere il risultato del gioco e di tenere sotto controllo le vincite. Il pensiero comune è pensare che perdere molto aumenti le probabilità di vincite future.

NEUROIMAGING DEL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO

Le aree cerebrali maggiormente coinvolte sono nelle regioni coinvolte nella motivazione e nel processamento visivo, similmente ai meccanismi neurali che sottendono la reattività agli stimoli legati alle droghe nella dipendenza da sostanze. Interessante  è stata l’osservazione di una ridotta attività del neurocircuito cortico-striale durante le fasi di elaborazione della ricompensa monetaria ottenuta con il gioco d’azzardo. Ciò significa che nel giocatore vi sono alterazioni della capacità di valutazione e previsione della perdita che aggravano il quadro del gioco d’azzardo patologico. E’ stata presa anche in considerazione la reattività allo stimolo derivante dalla visione e dalla rievocazione del ricordo del gioco d’azzardo nei giocatori problematici (Goudriaan 2009). E’ stata osservata una maggior attivazione delle aree limbiche come striato, ippocampo e amigdala che sono fortemente correlate con un maggior grado di craving nei giocatori più problematici. Per craving si intende il desiderio impulsivo per una sostanza psicoattiva, per un cibo o per qualunque altro oggetto-comportamento gratificante: questo desiderio impulsivo sostiene il comportamento “addittivo” e la compulsione finalizzati a fruire dell’oggetto di desiderio.


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