giovedì, Aprile 25, 2024

Gaia: la nuova mappa stellare della Via Lattea

Grazie al satellite Gaia, ora disponiamo di una nuova mappa stellare della nostra galassia.

Cos’è Gaia?

Gaia è un satellite sviluppato dall’ESA. La sua missione consiste nel compilare un catalogo di circa un miliardo di stelle, fino alla magnitudine 20. L’obiettivo principale della missione è quello di effettuare misure astrometriche di altissima precisione. Il satellite determina la posizione esatta di ogni stella in tempi diversi e misura il moto proprio con una precisione elevatissima. Effettua poi misure fotometriche a diverse lunghezze d’onda e in diversi periodi temporali a determinarne la velocità radiale. Tutto ciò per creare una mappa tridimensionale e precisa della porzione di Galassia a noi vicina, sfruttando le stelle più luminose e visibili a grandi distanze. La mappa comprende la posizione e i movimenti delle stelle, utili a studiare l’evoluzione dell’universo a noi conosciuto.

Gaia: i segnali radio

Quando Guglielmo Marconi compì le prime trasmissioni radiofoniche “a lunga distanza”, riuscì a coprire meno di un chilometro. Continuò a sviluppare quello che sarebbe divenuto il primo sistema radio commerciale al mondo e, al momento della sua morte, i segnali radio erano abitualmente utilizzati per comunicare in tutto il mondo. Queste trasmissioni viaggiano oggi nello spazio e segnalano, a tutti coloro che desiderino sintonizzarsi, che c’è vita sul pianeta Terra. I primi segnali viaggiano ormai da oltre cento anni e raggiungono distanze inimmaginabili. Ora, ci si chiede se le stelle raggiunte da questi segnali ospitino pianeti extrasolari e, in tal caso, se essi siano simili alla Terra e perciò abitabili. Le risposte a queste domande potrebbero arrivare da un’idea di due astronome.

L’idea delle due astronome

Lisa Kaltenegger e Jackie Faherty sono due astronome che hanno calcolato la portata dei nostri segnali radio. Hanno quindi contato le stelle che si trovano all’interno del raggio d’azione e quali tra queste potrebbe vedere la Terra in transito verso il Sole. Kaltenegger e Faherty affermano che 75 sistemi stellari possono vederci, o presto lo faranno. Gli astronomi hanno già osservato gli esopianeti in orbita attorno a quattro di essi. La possibilità che questi mondi accolgano la vita è sconosciuta. La prossima generazione di telescopi spaziali dovrebbe consentire uno studio più dettagliato e grazie alle due studiose sappiamo già dove puntarli.

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