Fuossera, il rap che viene da Napoli

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Continuiamo il nostro viaggio nei talenti della nostra bella Italia: gli artisti di oggi vengono da Napoli.

I Fuossera sono Gianni De Lisa e Pasquale Fernandez, in arte ‘O Iank e Sir Fernandez. Fino al 2014 era con loro anche un terzo elemento, Giuseppe Troilo (Pepp J One), che però ha lasciato il gruppo per impegnarsi in altri progetti.

Provenienti dal quartiere Piscinola, Napoli nord, ripresa da Saviano in Gomorra, sanno raccontare senza troppi giri di parole la cruda realtà di certi luoghi, come quelli della città partenopea.

Il loro esordio è in collaborazione con i Co Sang, altro gruppo sempre napoletano: nel 2005 realizzano insieme la canzone Poesia cruda.

Il loro primo album vede la luce nel 2007, e si intitola Spirito e materia. Di nuovo si avvalgono della collaborazione dei Co Sang, nel brano L’essere, ma anche di Marracash e di Monsi du 6, per citarne alcuni.

Il sodalizio con i Co Sang non dà segni di cedimento e insieme sono i fondatori del brand Poesia cruda, oltre che lavorare come ospiti alle rispettive produzioni. Ne risulta un secondo lavoro, nel 2010, intitolato Poesia cruda mix tape vol. 1.

Soltanto un anno ed ecco il secondo album dei Fuossera, Sotto i riflettori, coprodotto da Poesia Cruda Dischi e Vesuvio Live Music. Qui il gruppo abbandona in parte lo stretto dialetto napoletano in favore della lingua italiana, pure se questo rimane il loro marchio di fabbrica.

Nel 2014 ecco il nuovo singolo, intitolato Chiedo solo un minuto, ed è qui che inizia la loro avventura con Casa Lavica. Altri singoli si susseguono, come anche i concerti, e la partecipazione all’opera teatrale Ma’lessere, dove riscrivono il primo atto dell’Amleto di Shakespeare, prendendo parte anche alla messa in scena con la regia di Davide Iodice.

Ed oggi ecco il terzo album, Demodè, uscito il 15 maggio sempre con Casa Lavica. Anche in questo caso ricco di collaborazioni, fra cui Clementino (Sissignore), Urban Strangers (Libera), Alessio Arena (Invisibile perimetro), Kimicon Twins (N.A.), Raiz (Surdat ra strada) e l’ex membro Pepp J One (Forse esiste). Il disco è frutto di un lavoro di due anni, ed è un misto fra sonorità elettroniche, hip hop, funk e rap. Si ritorna al dialetto, anche se non in tutti i pezzi, e il fine ultimo è sempre lo stesso: il rap come veicolo di un vero e proprio messaggio, senza fronzoli: semplice e diretto.

In particolare il singolo Surdat ra strada, realizzato come detto con Raiz vuole rappresentare la realtà di Napoli che non è solo quella raccontata da Roberto Saviano, ma è fatta anche di persone oneste che studiano e lavorano: non solo spacciatori e camorristi, ma anche cittadini civili che vorrebbero solo tranquillità e soprattutto non essere più vittima dei pregiudizi. Il pezzo è uscito già a gennaio, e nel videoclip, diretto da Giuseppe Di Vaio, compaiono proprio le persone comuni.

Qui sotto il video, che dovrebbe farci riflettere.

https://www.youtube.com/watch?v=2eSbcMwXhwY