Fuori emana luce: intervista a Giulia Privitera

Nel 2020, l’uscita della raccolta poetica Fuori emana luce, di Giulia Privitera. Attraverso i versi liberi della poesia, l’evocazione delle sensazioni, che nasce dall’espressione ritmica dei sensi. Con la trasparenza delle parole, un’opera che la poetessa dedica ai genitori, agli amici ed alla propria guida letteraria professor Paolo Di Primo. Inoltre, il pensiero del gentil scrivere volge l’attenzione all’universo, da qui la distinzione di ogni lirica.

Fuori emana luce: chi è Giulia Privitera?

L’autrice nasce a Biancavilla, paese catanese della regione siciliana, in prossimità dell’Etna. Durante l’infanzia, la poetessa si avvicina alla scrittura, che la introduce nel tempo, tra le conoscenze della materia artistica. A fronte di ciò, la passione letteraria, in un viaggio costante. Nel 2017, Privitera lascia la Sicilia e raggiunge la Germania dell’Est, dove si trasferisce e prosegue il proprio cammino artistico. Tutt’oggi, l’autrice vive in un paese tedesco del Baden Württemberg, dove lavora e compone le proprie opere, in lingua italiana. 

Fuori emana luce: il pensiero dell’autrice

La scrittura che diviene la cura di sé stessi, come la strada che indica la via maestra. Nella vita le mille direzioni e la ricerca della forma esistenziale che più rappresenta ognuno. Agli interrogativi che pone l’universo, come comprendere le prove da superare, per iniziare l’ascolto di sé.

Dalle situazioni quotidiane o distanti dalla realtà, solo i pensieri che cercano un’espressione interiore, con cui unire l’armonia e la comunicazione della poesia. Anche le distanze, nella forma lirica attraversano il suono alto, delle situazioni sbagliate, poiché accettazione.

Attraverso la letteratura, la scrittura e le arti come tali, la capacità di amare sé stessi e l’universo, in condivisione di frasi, versi, rime. Nelle opere della poetessa, ogni componimento esprime la sua individualità, con un tema preciso, motivo che vive realmente l’autrice.

Fuori emana luce: recensione del libro

Un’opera con differenti poesie e raccolta di più argomenti, dallo stile lirico e con dettagli di carattere riflessivo, sociale, sentimentale, terapeutico. Dall’inizio dello scritto, la presenza al lettore dei numerosi ringraziamenti della poetessa, agli affetti più cari e guida letteraria. Segue la lettura con lo sguardo sulle liriche, dove l’accento di Privitera arriva sulle note ritmiche libere e la semplicità nella struttura dei testi.

Nella stesura di poesie senza schemi predefiniti, emergono la spontaneità e naturalezza dei suoni lirici. Come se i pensieri dall’esposizione poetica giungono senza attese, in cui il lettore avverte le sensazioni in movimento. Ogni lirica viaggia sulle tematiche umane, nell’approccio e comprensione introspettivi ed espressivi, con la propria essenza. Dalle debolezze ed errori, ecco la poesia, soluzione agli stati d’animo che oscurano l’universo della persona.

Inoltre, la comunicazione interiore, che tramuta con l’arte della scrittura, in quanto espressione propria e forza che scioglie le paure. Dall’accoglienza di emozioni, dolori, incertezze e frustrazioni nasce la possibilità di scoprire il proprio universo, anche strumento creativo. Nel mondo della scrittura, con parole d’inchiostro, la poetessa entra nella dimensione del suo inconscio, dove la propria arte incontra lo stesso linguaggio, dei propri stati d’animo.

Fuori emana luce: poesia

Illusione

L’illudersi del bene

che bolle dentro il male

e coprirsi di parole

questa è sensazione.

Arrivano tenerezze

frasi ad effetto

col cuore che sta stretto, ride

nervoso ricomincia

la salita in discesa.

Ritorna o bel canto

silenzio dentro il grigio.

L’amore ama la debolezza

che si nasconde dietro i sorrisi.

Fuori emana luce: come si presenta Giulia Privitera ai lettori?

Giulia Prvitera è una scrittrice esordiente di venti anni. Nasce in Sicilia , esattamente a Biancavilla, luogo in cui cresce fino a quasi diciassette anni. Nel 2017 si trasferice con la sua famiglia in Germania. Per vari motivi non finì il diploma, motivi che la spinsero a prendere una decisione drastica e lasciare definitivamente la scuola, per dedicarsi al lavoro, nel settore della gastronomia. Dopo tre anni turbolenti all’estero, capì di non poter limitare la propria vita solo al lavoro.Quindi, ricordandosi di avere ancora dei sogni ed una passione particolare, decise di prender coraggio.E tornare in carreggiata, riprendendo a percorrere la strada per la realizzazione di sè stessa.

Fuori emana luce: cos’è la poesia per lei?

La poesia è per me quello che Marco Aurelio chiamava “Principio direttivo”. Il principio che dirige, regola, coordina e riordina tutti i principi presenti, in ogni essere umano. La poesia è il confidente a cui poter confessare qualsiasi cosa in totale fiducia. Il viaggio da fare tutte le volte che mi perdo e sento il bisogno di ritrovarmi.

Fuori emana luce: quando e come incontra la scrittura?

Non ho un tempo esatto da riportare. Ricordo che frequentavo la scuola elementare, che in terza – quarta, la maestra d’italiano iniziò a fare delle lezioni sulla poesia. Mi sentì subito coinvolta. Man mano l’insegnante proponeva di comporre dei testi e ciò mi accendeva la creatività: questo mi portava a dare il meglio di me. Scrivevo anche quando non mi veniva chiesto, proprio perché ne sentivo la necessità. Da lì non mi sono più fermata.

Fuori emana luce: come nasce ed evolve la sua espressione poetica?

Nasce da bambina e con un punto di vista abbastanza “infantile”.Poi, iniziando a leggere diversi autori, mi son lasciata influenzare da nuove parole, nuovi pensieri, nuovi punti di vista. Essi lentamente mutarono ed a loro volta cambiarono anche la mia espressione poetica.

Fuori emana luce: vive la scrittura oltre la quotidianità?

Certo. Fortunatamente la scrittura la si può vivere in molte forme. “L’arte dello scrivere” ha un’energia propria, propensa a farsi spazio in ogni tempo e luogo. Poi alla fine, porta la persona che la vive, a passare ad una parte più pratica, che sarebbe quella della trascrizione.

Fuori emana luce: la poesia rappresenta un cammino individuale?

Dipende. Il più delle volte tendo a vedere la poesia, come un cammino individuale attraverso una collaborazione collettiva. Tutte le forme d’arte, a mio parere, se praticate sulla base dell’individualità tendono ad essere fine a se stesse, senza un particolare risvolto. Poi si sà, esistono delle eccezioni. Ma comunque rimango dell’idea, che l’individualismo affiancato a un lavoro, anche piccolo collettivo possa portare a degli ottimi risultati. Il cammino “poetico” è un insieme di passi incrementati dalla collettività di casi, esperienze, azioni.

Fuori emana luce: qual’è il suo stile poetico ritmico?

Il mio stile poetico, ad esempio in “Fuori emana luce”, tende ad esser lento, in caso utilizzassi più parole, per esprimere chiaramente il messaggio nascosto tra i versi.Veloce invece, quando ricorro all’immediatezza e pochi giri di parole.

Fuori emana luce: la poesia per lei è un rifugio dalla realtà, oppure un’espressione creativa?

È un’espressione creativa al 50 %, l’altro 50% è un rifugio dalla realtà. Per me è quel genere di rifugio che sarebbe in grado di ospitare chiunque, in qualsiasi momento, dovunque senza pretendere nulla. Un rifugio che ascolta, capisce, consola senza giudicare. Tutto nella poesia è concesso. E mi stupisce che ad oggi venga considerata un genere antico ed il più delle volte noioso.

Fuori emana luce: perché la decisione della scrittura poetica?

Perchè nella poesia non esiste nessuna legge, nessuna regola grammaticale. La massima forma di democrazia dell’anima. Mi fa sentire libera,da tutto quello che il più delle volte non necessito e che per questioni inconsce continuo a far volere, desiderare, vivere.

Fuori emana luce: cosa rappresenta per Giulia Privitera la prosa?

Per me dire “Prosa” è come dire “Libertà di espressione”.

Fuori emana luce: cosa pensa sui poeti classici latini?

Semplice, non ho un pensiero particolare o celebrativo nei loro confronti. Sono stati importanti perchè hanno aiutato a scoprire questa parte di arte, che se loro non avessero mai “praticato”, forse attualmente sarebbe nata con fondamenta diverse.E praticata con molta indifferenza, senza un particolare occhio di riguardo o considerazione, dato che la poesia ha tante facce implicite più che esplicite. Purtroppo, nell’era moderna tutto tende ad essere semplificato, pur di non portare la mente a sforzarsi, a fare quello per cui è capace, pensare razionalmente. Di razionalità ce nè molta nei testi latini, basta leggere Marco Aurelio.

Fuori emana luce: che opinione ha sulla poesia contemporanea?

La poesia contemporanea è la dimostrazione di come la poesia, appunto, riesca ad adattarsi a qualsiasi cambiamento, che sia di carattere politico, religioso, sociale. Essa è lì ad utilizzare il linguaggio del tempo corrente.

Fuori emana luce: quando rilegge le sue opere sostiene uno spirito autocritico?

Si, inevitabilmente. Tendo ad essere “critica” su qualsiasi cosa, con quel che mi riguarda ancor  pesantemente. Penso l’autocritica possa aiutare, perchè potrebbe anche portare, l’autore o l’autrice che sia, al miglioramento. Ed al completamento dei testi, cosa che potrebbe sfuggire durante la prima versificazione.

Fuori emana luce: come interpreta da lettrice la sua arte?

Forse non dovrei dirlo, ma interpreto “la mia arte” abbastanza egocentrica. Egocentricità dettata dal bisogno di ascolto e di comprensione, due fattori che in parte sono riuscita a trovare, nella composizione dei versi.

Nella composizione lirica diventa protagonista della realtà o di un sogno?

Attualmente diventerei ancora la prostagonista di un sogno, dato che non ho ancora realizzato che è tutta realtà, niente fantasia.

Come descrive Giulia Privitera una poesia ai lettori?

La descrivo proprio come descriverei una persona. La poesia ha le sue caratteristiche, forme, atteggiamneti, scelte, un carattere che va a determinarsi col tempo, una certa influenza su chi la circonda. Ha un particolare color di capelli e grande capacità comunicativa, attraverso lo sguardo. Possiede delle parole poco effimere e tende il più delle volte, a far di tutto per distinguesi dagli altri, perchè ci tiene all’originalità.

Dove iniziano e dove finiscono i confini della poesia?

La poesia inizia dove si nutre un amore spontaneo e non inculcato con la forza, per essa. Si sviluppa con il tempo ma soprattutto con molta dedizione. Si espande ed arriva dove essa trova spazio e comprensione.

Cosa consiglia agli autori emergenti?

Nella mia attuale fase iniziale, da “autrice emergente” dico ai “miei simili” di non abbassare né la testa né la guardia. Il mondo editoriale, per quanto a volte affascinante possa apparire, è pieno sia di brava gente ma anche di molti tiranni. Affidatevi ai social, perchè si rivelano sempre molto utili, per il sistema della pubblicizzazione.

Ma diffidate dai commenti di gente, che vale meno di una casa edtrice che soggioca le menti degli scrittori, pur di farsi pagare. Tenete sempre gli occhi aperti, ogni scrittore ha una strada diversa, da tutte le altre da percorrere.Sulla base di ciò, non fatevi abbindolare da quelle occasioni, che potrebbero presentarsi come “Il treno che passa soltanto una volta”.Il treno giusto passa per il proprio passeggero.

Sappiate cogliere le opportunità, l’importante è che “l’accoglienza” avvenga con la lucidità e non con la frenesia, tensione e voglia di correre e raggiungere la meta prima d’altri. Il mondo della scrittura, non potrà mai essere percorso da un solo singolo scrittore, ma da una moltidutine di autori.Ogniuno, attraverso il proprio stile e la propria ambizione, persegue una strada per niente facile.

Ogni scrittore manda avanti un sistema, capace di riempire ed arricchire una delle cose più importanti al mondo, il TEMPO. Perseverate senza sosta nei vostri sogni, non dimenticate il vostro passato, abbracciate il presente e fidatevi del futuro. Fatelo per voi.

Ha un sogno nel cassetto?

Sogno di poter rendere la mia passione, il mio unico lavoro e contemporaneamente poter viaggiare molto e scrivere da qualsiasi parte del mondo. Il tutto accompagnato da una buona salute ed anima in pace. Non aggiungo altro.

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