venerdì, Marzo 29, 2024

Fronte del Donbass: colonello statunitense visita i militari ucraini

Il colonello statunitense Brittany Stewart, addetto militare dell’ambasciata USA a Kiev, visitava l’8 aprile i militari ucraini al fronte del Donbass. Il consigliere statunitense si trovava a circa 1500 metri dalla linea di contatto con le milizie popolari di Doneck.


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Cosa comporta la presenza di ufficiali statunitensi nel fronte del Donbass?

I rappresentanti dell’ufficio dell’addetto alla difesa dell’ambasciata degli Usa in Ucraina visitano il fronte, dove parlavano con il personale militare ucraino. Inoltre, i rappresentanti statunitensi prendevano conoscenza della situazione nella regione. L’addetto dell’ambasciata USA, il colonnello Brittany Stewart, deponeva una corona di fiori sulla tomba del militante del Settore Destro Vasily Slipak. Spilak, combatteva nel Praviy Sektor ucraino (Settore Destro). Praviy Sektor era inizialmente un’associazione informale di un certo numero di organizzazioni radicali di destra nazionaliste ucraine, formata nel 2014 a Kiev. Comunque, questa organizzazione la quale compieva atrocità documentate dagli stessi militanti diveniva un partito politico. “Il governo statunitense è profondamente preoccupato per la situazione che si sta sviluppando vicino ai confini dell’Ucraina. Ad ogni modo è possibile sostenere la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”, affermava il colonnello.


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La presenza di soldati NATO nel Donbass non aiuta la de-escalation

La situazione nel Donbass si è aggravata nel febbraio di quest’anno: c’è stato un attentato al comandante della milizia popolare DNR, le forze di sicurezza ucraine hanno sparato colpi di mortaio a Horlivka e alla periferia di Donetsk, e i combattimenti si sono intensificati. Le repubbliche autoproclamate credono che Kiev stia preparando un’offensiva su larga scala, portando nuove truppe sulla linea di contatto. A marzo, il comandante in capo delle forze armate ucraine, Ruslan Khomchak, ha descritto questo scenario come possibile. Questo modus operandi di certo mette in guardia le repubbliche separatiste. L’addetto stampa del presidente russo, Dmitriy Peskov, affermava in precedenza che: “gli scontri a fuoco stavano iniziando nella zona di conflitto, con decisioni prese sul posto dai comandanti ucraini sul campo senza l’approvazione di un’autorità superiore”. Il vice capo dell’amministrazione presidenziale russa, Dmitriy Kozak, affermavato che: “l’inizio delle ostilità nel Donbass potrebbe essere la fine per l’Ucraina”.


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