Francia: Hollande-Macron, il passaggio di testimone

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Il rituale dell’investitura di domenica mattina all’Eliseo ha ufficializzato l’intronizzazione dell’ottavo presidente della V repubblica francese. Una cerimonia protocollare ricca di simboli nella quale il più giovane di tutti i presidenti eletti si è destreggiato senza passi falsi e con la massima solennità dimostrando così di tenere alle tradizioni pur volendo riformare il vecchio sistema.

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La fine dell’era Hollande

Il nuovo presidente è arrivato poco dopo le 10 ed è stato accolto dal presidente uscente Hollande con il quale si è, come da protocollo, intrattenuto per 40 minuti. Poco si sa di questo momento ma molto probabilmente il capo dello stato uscente informa il suo successore dei dossier in corso specialmente in materia di politica estera. Al termine di questo colloquio Emmanuel Macron ha accompagnato François Hollande nel cortile dell’Eliseo dove l’attendeva una macchina.

Grande Maestro della legione d’Onore. 

Emmanuel Macron vede per la prima volta la collana con il suo nome inciso. Non lontana, in tailleur azzurro, sua moglie Brigitte

Dopo la partenza di François Hollande si è svolta, in presenza di  un centinaio di persone (parenti ed invitati), la cerimonia della presentazione della collana della Legione d’Onore sulla quale il nome di Emmanuel Macron è oramai inciso insieme a tutti presidenti della IV e V repubblica francese. Il nuovo presidente è stato quindi  nominato “Grande Maestro della Legione d’Onore”.

Il discorso fuori dall’etichetta e molto personale del presidente del consiglio costituzionale

Il presidente dell’organo garante della legittimità costituzionale Laurent Fabius, ha ufficialmente intronizzato Emmanuel Macron in un discorso fuori programma e inusuale. Ha salutato il nuovo presidente affermando che “le scelte, il percorso e perfino lo stato civile” del presidente Macron danno senso all’affermazione dell’uomo di lettere e politico Chateaubriand: “per essere un uomo del suo paese, bisogna essere un uomo del suo tempo”. Ha poi dichiarato che “la riuscita di Macron sarà la riuscita della Francia”.

Abbiamo da costruire il mondo che la gioventù si merita”

La prima allocuzione presidenziale di Emmanuel Macron

Al termine della sua intronizzazione il nuovo capo dello stato si è espresso, davanti all’assemblea dei presenti. Nella sua prima allocuzione presidenziale ha citato e ringraziato tutti presidenti della V repubblica, suoi predecessori, (da De Gaulle a Hollande) per poi concludere: “So che i francesi si aspettano molto da me. Hanno ragione. Il mandato che mi hanno conferito da loro il diritto di essere molto esigenti e ne sono pienamente consapevole. Nulla sarà concesso alla facilità o ai compromessi, nulla affievolirà la mia determinazione, nulla mi farà rinunciare a difendere dovunque e in qualunque momento gli interessi superiori della Francia”, “le mie azioni saranno portate dall’intima certezza che si possa, insieme, scrivere una delle più belle pagine della nostra storia”.

I Champs Elysées

Al termine del suo discorso il presidente Macron si è recato nel cortile dell’Eliseo per salutare la guardia repubblicana prima di dirigersi verso l’arco di Trionfo e ravvivare la fiamma del soldato ignoto. Nel frattempo, alla spianata degli invalidi, venivano tirati 21 colpi di cannone come da tradizione.

Il nuovo capo delle forze armate si reca all’arco di Trionfo

Il capo dello stato ha poi salutato sotto una pioggia battente la folla venuta appositamente per vederlo.

La macchina che lo riportava all’Eliseo si è fermata al 102 dell’’avenue degli Champs Elysées per un omaggio al poliziotto ucciso nell’attentato dello scorso aprile.

Questo pomeriggio il presidente della repubblica francese si recherà al posto di comando Jupiter, sito in un’ala bunker del palazzo dell’Eliseo, per la consegna dei codici nucleari.