Avete presente quando si dice : “Se la vita ti da dei limoni, fanne una limonata”? E quale limonata migliore di quella che si può ottenere da una sana sessione di formazione online?
Tutti stanno parlando di come, durante il periodo difficile che costringe moltissime persone a casa ancora oggi, il cosiddetto smart working sia incrementato. Tutti stanno dicendo la loro a riguardo, esprimendone i lati positivi così come quelli negativi sul Twitter:
Ma in quanti parlano dello smart studying? Ebbene si, se vogliamo mantenerci ad utilizzare inglesismi che tanto vanno di moda, un numero innumerevole di persone sta affrontando una nuova sfida: quello dello studio agile.
Ma chi fa lo Smart Studying?
Ci sono due maxi categorie che si possono definire colpite o graziate (a seconda dei punti di vista, che anche qui sono molteplici) gli studenti universitari e chi invece si è trovato a casa, magari senza possibilità di smart working ed ha deciso di investire sulla propria formazione; io li definisco smart learner.
Andiamo per ordine però.
Gli studenti universitari
La prima categoria di persone che si sono dedicate allo smart studying sono appunto gli studenti universitari. Quest’ultimi sui social stanno dando del loro meglio per affrontare il periodo particolare che si trovano ad affrontare:
Per capire meglio quello che uno studente universitario può vivere al momento odierno però, ho chiesto ad una studentessa di Laurea Magistrale in Lettere Moderne dell’Università degli studi di Siena” di dirmi quale fosse il problema che le si era presentato allo switch dall’istruzione in persona a quella smart.
Studentessa:
“Non ho confronto e dibattito, che di solito viene dato dalla presenza in persona. Noi abbiamo due metodologie principali che utilizziamo per seguire una lezione: moodle e la registrazione della lezione. Con Moodle un certo tipo di confronto c’è: puoi utilizzare microfono e telecamera e per quanto non ci sia la fisicità, il dibattito è comunque presente. L’altra modalità che abbiamo, però, è quella di vedere dei video con delle lezioni registrate: o con delle slides e un overvoice o solo con il professore che parla. In queste manca l’elemento umano che è fondamentale quando si parla di formazione. Lo smart studying andrebbe però preso in seria considerazione come strumento aggiuntivo ma non sostitutivo in situazioni normali”
Gli smart learner
Se da una parte abbiamo gli studenti universitari che si trovano ad affrontare, oltre ai problemi di connettività, anche le tempistiche dettate da un ente esterno – l’anno accademico non é stato fermato, ma continua, con esami e scadenze di progetti e via dicendo; dall’altro abbiamo gli smart learner. Loro, come dicevo prima, sono persone che si dedicano allo studio da casa solitamente per motivi personali, vedi quello di approfondire un aspetto del proprio lavoro già in corso o magari per rendersi esperti conoscitori di un nuovo ambiente del sapere, che ai tempi degli “studi canonici” non hanno avuto modo di approfondire.
In questi casi, specialmente in un momento di crisi come questa dove tutti stanno facendo “la corsa al online”, è sempre più difficile trovare realtà del web che alla fine di un percorso rilascino un attestato corso di formazione da poter inserire in curriculum. E bisogna infatti cercare approfonditamente nel web, in quanto seppur si possiede una determinata capacità ma non si ha poi la prova che lo dimostri, serve a poco – purtroppo, mi verrebbe da dire. Una volta che però la realtà é stata trovata, ci sono alcuni vantaggi che a mio parere si possono riscontrare nello smart studying.
I vantaggi dello smart studying in un momento difficile
Primo vantaggio: si scelgono i proprio tempi.Io ho piena autonomia di iniziare una lezione ogni quando voglio: mattina presto prima che si sveglino i miei figli o nel pomeriggio quando torno dal part time che ho trovato nonostante tutto o la notte, quando insonne decido che anziché dedicarmi a Netflix, mi dedico a me.
Secondo vantaggio: il luogo. Avete presente quanto potrebbe essere bello studiare diritto penale di fronte ad una pineta, piuttosto che chiuso in quattro mura, solitamente gialle canarino “perché aiutano l’attenzione” – si ma creano attacchi di depressione, avrei sempre voluto rispondere a chi mi diceva così? O più semplicemente a casa, sul vostro divano, con una tazza di tè caldo di fianco, e i piedi sul puff. Un esempio di un’azienda che permette una situazione simile è quella di Accademia Domani.
Terzo vantaggio: le realtà online serie, solitamente, propongono corsi con inserimento lavorativo; e questa tipologia di corsi é quella che la vita di qualcuno magari la cambia. Perché questi corsi permettono, magari anche a chi non può accedere ad un corso universitario – che va detto, é caro ancora per moltissimi per quanto siamo uno dei Paesi in cui costa meno – di poter dimostrare la propria preparazione e fargli iniziare il lavoro di una vita.
Quarto vantaggio: le materie toccate dalla formazione online hanno solitamente un approccio molto più pratico, perché solitamente ideate per quelle persone che si occupano già di qualcosa nella vita, e che quindi sono meno allineati ad un apprendimento accademico, me che cercano un tipo di insegnamento che vada sulla praticità.
In conclusione
Voi che fate in questo momento di difficoltà oggettiva negli spostamenti? Cercate un modo per rinnovarvi e imparare nuovi saperi? Avete mai preso in considerazione l’idea di iscrivervi ad un corso di formazione online? O preferite invece leggere un buon libro di narrativa?