venerdì, Marzo 29, 2024

Foreign fighter italiana condannata per terrorismo

Condannata dalla Corte d’Assise d’Appello di Alessandria a 2 anni e 8 mesi di reclusione Lara Bombonati, la foreign fighter italiana accusata di associazione con finalità di terrorismo.

La donna avrebbe fiancheggiato associazioni terroristiche di matrice islamica mentre era in Siria. Era stata arrestata la notte tra il 24 e 25 giugno del 2017 a Tortona, nella casa della gemella Valentina. Abitava tra la cittadina e la frazione di San Vito di Garbagna, sempre sulle colline tortonesi, dove abitano i nonni materni. Secondo gli investigatori, faceva parte del gruppo Hayat Tahrir al-Sham, “Organizzazione per la liberazione del Levante”.

Aveva abbracciato la fede islamica e sposato Francesco Cascio, combattente italiano che l’aveva seguita in Turchia e poi Siria.  Il marito sarebbe morto a seguito di una “irruzione armata” in un campo di addestramento in Siria. E sembra che a spingere l’uomo ad imbracciare il fucile sia stata proprio la donna che, al rifiuto di lui di andare a sparare, gli avrebbe intimato di “fare il proprio dovere”.

L’arresto

Erano stati gli stessi familiari a far scattare le indagini. Ne avevano denunciato la scomparsa informando gli investigatori della sua professione di fede islamica “radicale”.

La ragazza aveva iniziato a comunicare solo attraverso chat sicure come Telegram, Whatsapp e Facebook. La donna era entrata in contatto con le sorelle musulmane via Skype, con utenza jalyk e aveva preso il nome islamico di Khadija.

A seguito della conversione all’Islam, la donna aveva deciso di trasferirsi col marito in Turchia e in Siria dove, dopo l’affiliazione al gruppo combattente Hàyat Tahrir Al-Sham, si occupava di dare assistenza logistica, sanitaria e psicologica ai combattenti. Viaggiava spesso tra la Siria e la Turchia per conto delle milizie jihadiste per consegnare o acquisire documenti. E proprio in occasione di uno di questi viaggi in Turchia, le autorità turche l’avevano arrestata mentre cercava di rientrare in Siria utilizzando documenti contraffatti.

Il difensore

Lara Bombonati ha già scontato 2 anni e 5 mesi di carcere in custodia cautelare, pertanto il difensore è convinto che presto tornerà a casa. “Lara va curata…È stato accertato dai periti che ha disturbi di personalità tali, per cui il posto ideale per essere curata è una comunità idonea. Lara è molto delusa perché la corte non ha creduto al fatto, sempre ribadito, di essersi recata in Siria per seguire il marito, cui era legata e non poteva dire no per il disturbo di personalità dipendente. La constatazione amara è che ha quasi integralmente scontato la pena prima della sentenza di condanna“.

Tra 90 giorni sarà depositata la motivazione della sentenza.

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