Fondazione Zucchelli: premi per artisti dell’Accademia

Giovedì 12 maggio a Zu.Art giardino delle arti di Fondazione Zucchelli apre al pubblico IN AND OUT. La mostra dei vincitori dei Concorsi e delle Residenze d’artista 2020 e 2021 è a cura di Carmen Lorenzetti. L’evento si inserisce nella decima edizione di ART CITY Bologna, il programma istituzionale di iniziative speciali promosso in concomitanza di Arte Fiera. L’esposizione è programma dal 12 maggio al 31 luglio.

Premio di scultura Arnaldo Pomodoro a ArtWeek

Quali sono le finalità dei concorsi della Fondazione Zucchelli?

Dal 1963, l’istituzione sostiene le nuove generazioni assegnando, attraverso il Concorso Zucchelli, borse di studio agli allievi più meritevoli dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. L’esposizione IN AND OUT nasce da una riflessione sul lungo periodo trascorso tra situazioni emergenziali legate alle oscillazioni della pandemia che ha portato a ripetuti lockdown. Sono quindi proposte opere inedite dei vincitori e delle edizioni 2020 e 2021 del premio che di recente hanno avuto poche occasioni di visibilità. I giovani talenti premiati hanno continuato a perfezionare il proprio linguaggio, quasi tutti producendo per l’occasione un’opera nuova, connotata da linguaggi sperimentali. Utilizzano l’immagine in movimento o il suono, in modo da coinvolgere maggiormente lo spettatore in una fruizione multimediale. Hanno anche scelto tecniche classiche con uno sguardo fresco. 

I vincitori del Concorso Zucchelli

Per l’edizione 2020, la vincitrice del Premio al Talento, Mona Karami, propone una delle sue enigmatiche forme di marmo piatto e aderente alla parete. Un’opera indecisa tra lo stato della bidimensionalità e della tridimensionalità con un’attenzione profonda alla tipologia e alle ragioni del materiale. La menzione d’onore Liu Jiying presenta invece un lavoro ideato nel lockdown intitolata Adagio 10 sonatine (2021) che mette in relazione fotografie e spartiti disegnati con un sonoro che richiama i rumori della città. Arianna Bassetto partecipa con l’installazione anx.i.e.ties (2021) con cui ragiona sul tema dell’ansia, malessere sempre più diffuso, provocato dall’iperstimolazione che sollecita le nostre menti attraverso la pubblicità.

Un riconoscimento a Wang Rui

Claudio Valerio utilizza il disegno come luogo di meditazione filosofica, le cui forme, improbabili e surreali presenze, appaiono metafora di condizioni universali. I lavori richiamano nei titoli Lo stante e L’andante (2021) gli illustri esempi di Boccioni, tradotti in consapevolezza contemporanea. L’installazione Andare verso l’ignoto (2020) di Wang Rui evoca elementi naturali e riflette sul progresso tecnologico in una prospettiva ecologica che riguarda il destino dell’umanità e della terra. Infine, Zhao Kun, artista interessata alle interazioni sensoriali e psicologiche che abbiamo col mondo, ha prodotto l’opera Odore Visibile. La creazione scaturisce da un’analisi approfondita delle strutture cellulari dei materiali che producono i diversi esalazioni delle sostanze e come sono recepiti dall’olfatto.

Premio talento a Gioele Villani

Per l’edizione 2021, il riconoscimento Gioele Villani si rifa alla tradizione novecentesca del disegno automatico prodotto dalle macchine. L’artista ha infatti studiato Jean Tinguely a Reena Spaulings, passando per Pinot Gallizio e Eva Marisaldi, progettando e programmando i codici generativi del robot “Succosa”. L’androide, a sua volta, produce disegni acutangoli che incarnano paesaggi distopici. La menzione d’onore Michele Di Pirro presenta Nero induzione (2021), un video che descrive attraverso l’immagine in movimento un processo lentissimo. Presenta l’oscuramento delle carte chimiche degli scontrini, restituendo pertanto in maniera perturbante l’obsolescenza programmata della società dei consumi. Nikola Filipović ripropone parte dell’installazione Fuori scala, concepita per il Museo civico medievale nel 2021 e composta da sei stendardi monumentali. I vessilli hanno immagini liberamente tratte da codici miniati che riecheggiano la Divina Commedia di Dante Alighieri.

A Fondazione Zucchelli dipinti, scultura e video alla mostra In and out

La scultura GPS (2019) di Mihály Mór Kovács si riferisce al tema del gioco: è una metafora potente della vita e della realtà. Un’attività in cui si condensano le immagini del mondo per creare nuove regole e sistemi, capaci di mettere in comunicazione il quotidiano con un ritmo temporale e una realtà parallela e sovversiva. Il dipinto Inattesa di Alice Mazzei recupera l’idea del nascondimento presente in alcuni suoi lavori precedenti, cui aggiunge una notazione misteriosa unita a una temperie surrealista. Forse non fa altro che occultare la pittura stessa svelandola attraverso il medium stesso. Mehrnoosh Roshanaei mette in dialogo il video Bloom again (2021) che racconta una natura in via d’estinzione a due dipinti ispirati alla metamorfosi ambientali. I lavori sono quindi trasformati nella materia inequivocabile del digitale e dell’artificiale.

I Premi Residenza d’artista di Fondazione Zucchelli

Saranno presenti i lavori di due giovani talenti dell’Accademia di Belle Arti che hanno fruito di occasioni di studio della Fondazione Zucchelli nel 2021. Massiel Leza, assegnataria del 13° spazio del Nuovo Forno del Pane di MAMbo di Bologna, presenta un autoritratto ad acquerello del 2022. Prosegue così il suo lavoro sull’espressione di un’identità di genere fluida, in continua costruzione e decostruzione, al limite del visibile. Zheng Ningyuan, vincitore della Residenza d’Artista di Alchemilla a Palazzo Vizzani, propone invece il video Teresa Moda. Quindi il racconto di un fatto di cronaca legato al territorio tessile pratese. Prato e la concentrazione di manodopera cinese e pakistana costituiscono il terreno privilegiato di analisi di Ningyuan che studia i fenomeni dell’immigrazione in Italia, la tutela dei diritti dei lavoratori.

Immagine da cartella stampa.