venerdì, Marzo 29, 2024

Filippo Neri: l’educatore, il sacerdote ed il santo della gioia

Filippo Neri è un educatore, attivista e presbitero italiano, e la Chiesa Cattolica lo venera come santo. Neri ha origini fiorentine, e fin da piccolo, esprime il desiderio di intraprendere la missione evangelica.  Inoltre, Neri decide di esercitare l’ attività evangelica, in ambienti pericolosi e corrotti, fino a ricevere il nominativo di “secondo apostolo di Roma. Tuttavia, l’ educatore, per il carattere spiritoso, viene anche chiamato “il santo della gioia”.

Filippo Neri e la biografia

Filippo Neri nasce a Firenze il 21 luglio 1515, e muore a Roma il 26 maggio 1595. I genitori sono Francesco Neri e Lucrezia da Mosciano, ed abitano nella Parrocchia di San Pier Gattolino.  Filippo è il secondo di tre fratelli, che sono Elisabetta ed Antonio. I genitori, battezzano Filippo, nel “Bel San Giovanni”, che è il Battistero di Firenze. Nel 1520, Lucrezia muore, e Francesco si risposa con Alessandra di Michele Lensi, che instaura un buon rapporto, anche con i figli. In seguito, Filippo entra nel Convento di San Marco evangelista a Firenze, dove frequenta gli studi, e si dedica alla preghiera. Inoltre, Filippo decide di entrare all’ Università della Sapienza di Roma, dai monaci di Sant’ Agostino. Tuttavia, soltanto all’ età dei trentacinque anni, Neri decide di diventare sacerdote, ed il 23 maggio del 1551, riceve gli ordini.  

Filippo Neri e gli studi nel Convento

Filippo, durante gli studi nel Convento di San Marco, si appassiona ai testi delle “Laudi” di Jacopone da Todi, ed alle “Facezie del Pievano Arlotto” che scrive un sacerdote di Firenze. Tuttavia, Neri nelle meditazioni giornaliere, legge “L’ Autobiografia di santa Camilla da Varano”, da quanto dimostra la copia nella  “Biblioteca Vallicelliana”.

Filippo Neri e la vocazione religiosa

Filippo all’ età dei diciotto anni, si trasferisce a Cassino, dallo zio Bartolomeo Romolo, ad iniziare l’ attività di commerciante. Ciò nonostante, Filippo si costruisce a Gaeta, una cappella, nella roccia sul mare, dove prega ogni giorno, e la chiama “Montagna Spaccata”. Tuttavia, lo zio, decide di nominare suo erede Filippo, ed alla morte, il nipote riceve ventimila scudi. Ma Filippo, rifiuta l’ eredità dello zio, poiché desidera vivere in umiltà e non in ricchezza.

Filippo Neri ed il pellegrinaggio a Roma

Nel 1534, Neri si reca a Roma in pellegrinaggio, e rimane nella città, come educatore dei figli del capo della Dogana pontificia, con un compenso di un sacco di grano. Inoltre, le condizioni dell’ alloggio sono misere, con una stanza stretta, e quasi neanche un mobile. Ciò nonostante, Neri inizia a studiare, all’ “Università della Sapienza” e dai monaci di Sant’ Agostino. Filippo

Filippo Neri e la preghiera

Neri, esprime attraverso la preghiera, le sue aspirazioni mistiche e di contemplazione. All’ ospedale di San Giacomo, l’ educatore inizia ad esercitare le opere di carità. Durante il periodo della Pentecoste, Neri nel 1544, accusa problemi al cuore ed alle costole, che sostiene essere una effusione di Spirito Santo. In seguito all’ episodio dello Spirito, Neri abbandona la casa dove vive, per divenire un eremita nella città di Roma, senza dimora, vestito con una tonaca e cappuccio. Neri durante l’ apostolato si occupa dei bisognosi,  degli infermi, di persone allo sbando, di coloro che sono abbandonati, e degli afflitti.

La Confraternita della Trinità

Filippo Neri, con l’ appoggio del suo padre spirituale Persiano Rosa, crea la “Confraternita della Trinità”, con lo scopo, di curare ed accogliere i pellegrini, i senza dimora ed i poveri. All’ inizio, la struttura di accoglienza, si compone di sole quindici persone, che seguono Neri nei discorsi che tiene nella Chiesa di San Salvatore in Campo.

Filippo Neri diventa sacerdote

Neri a trentacinque anni, decide di diventare sacerdote. Nel 1551, Neri riceve la tonsura,  con i quattro ordini minori ed il suddiaconato,  dal Vescovo Lunelli, nella chiesa di San Tommaso. Mentre, il 29 marzo, Neri riceve il diaconato nella Basilica di San Giovanni, in Laterano. Di conseguenza, Filippo Neri, il 23 maggio 1551 diventa sacerdote per opera di Lunelli.

Il sacerdozio

Filippo Neri quando diventa sacerdote, si trasferisce a San Girolamo della Carità, dove acquisisce fama, nel sacramento della confessione. Di fatto il sacerdote, inserisce nel sacramento il dialogo costante con i fedeli. Inoltre Neri, si distingue per  la  cordialità, e la pazienza, che utilizza come fonti di comunicazione.  

L’ oratorio di San Filippo Neri

Neri intorno al 1560, conosce il Cardinale di Milano Carlo Borromeo, con il quale crea un legame di amicizia. A fronte di ciò, Borromeo si reca spesso da dal sacerdote fiorentino, e popone all’ amico di fondare una comunità simile alla Confraternita di Roma. Tuttavia, Neri non dice mai nulla, in merito alla richiesta del Cardinale. In seguito, Papa Pio IV, incarica Neri sulla gestione della Chiesa di San Giovanni Battista de’ Fiorentini. A ragion per cui, il sacerdote fiorentino,  affida il controllo della chiesa, ai giovani dell’ oratorio.

La pazienza di Don Filippo

Il sacerdote Neri, promuove nel suo insegnamento, diverse attività nella Congregazione dell’ Oratorio,  come la condivisione della lettura della Bibbia, e della preghiera, artisti, musicisti, e scienziati. A fronte di ciò, Don Filippo Neri crea una scuola, per l’ educazione dei ragazzi, e si rivolge loro sempre con pazienza e benevolenza.

I problemi di salute

Dal 1581 al 1595, Don Neri riscontra diversi problemi di salute, con ricadute, guarigioni, ed altre malattie continue. Il sacerdote fiorentino si preoccupa del suo stato di salute, e decide di scrivere il suo testamento, per tre volte. Nel frattempo, l’ Abbazia di San Giovanni in Venere, diviene la sede della Comunità dell’ oratorio. Tuttavia, Don Neri, soffre enormemente per le sue malattie, ma anche per la carestia che colpisce la sua comunità dell’ oratorio.

Don Neri rifiuta la carica di cardinale

Don Neri, esorta Clemente VIII, ad ottenere una riconciliazione con Enrico IV di Francia, ed il pontefice nomina Neri cardinale per ringraziarlo dell’ aiuto ricevuto. Ciò nonostante, il sacerdote fiorentino rifiuta la nomina del pontefice.  

La morte

Nel 1595, Neri si ammala ulteriormente, e l’ amico Borromeo si reca a Roma, dal sacerdote per dargli l’ eucarestia. Di fatto, Don Neri il 23 maggio, sta meglio, e si riprende con una grande forza di spirito. Nei giorni seguenti, Neri tra il 25 ed il 26 maggio del 1595 muore a Roma.  In seguito, Filippo Neri viene beatificato da Papa Paolo V, e venerato dalla Chiesa Cattolica.

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