La notte e i suoi molteplici significati al festival Torino spiritualità.
Dario Argento, Luciano Manicardi, Neri Marcorè Ascanio Celestini inaugurano il 26 settembre la manifestazione che ha come tema l’imperitura notte. Fede, filosofia, etica sono gli strumenti per indagare l’oscurità nell’attesa del sorgere del sole. Un evento che omaggia il buio e il silenzio quali spazi in cui Dio crea il Cielo e la Terra, impartendo poi il comando «Fiat lux». La separazione tra il giorno e la notte segna la vittoria della luce sulle tenebre e il nascere dell’opposizione tra bene e male. Nomi noti e personalità di spicco del mondo della cultura approfondiscono questo tema fino al 29 settembre.
Il priode della comunità di Bose e il regista aprono il festival Torino spiritualità con una riflessione sul Salmo 90. Chi vive seguendo le regole del Signore trova in lui un riparo dai pericoli e dai terrori della notte che si materializzano nell’inquitudine. Marcorè legge alcuni brani de L’anniversario e Celestini dialoga con Simone Ragazzoni sul rapporto tra periferia e centro, tra margine in penombra e città sfavillante e luminosa.
Ad imperitura notte è il tema di Torino spiritualità
Il buio è anche peccato da cui ci si può redimere scontando una pena. Torino spiritualità dà voce ai detenuti della casa circondariale Lorusso e Cutugno che insieme con l’aiuto dei sociologi Chiara Giaccardi e Mauro Magatti raccontano il proprio rapporto con la fede (27/9). Durante le giornate del festival rappresentanti del mondo religioso e laico esprimono opinioni sulla società e il mondo in cui viviamo.
Le espressioni artistiche, la musica, l’arte e la letteratura sono strumenti per comprendere la realtà e illuminare la coscienza, come l’alba colora le tenebre. I suoni rinascimentali sottolineano i momenti principali dell’incontro tra la monaca induista Svamini Hamsanan, il Monaco cristiano Guidalberto Bormolini e l’esperto di mistica Marco Vannini (27/9). Nell’appuntamento del 28 settembre di Torino spiritualità il vescovo Derio Olivero propone un percorso nell’opera del quadro Guernica. Pure il cinema racconta le tenebre e gli orrori del Novecento e il festival analizza la tradizione giapponese e occidentale (28/9).
“Aspettando il festival” sono alcuni itinerari a contatto con la natura che si svolgono anche nel fine settimana. Oltre alle passeggiate in compagnia di sacerdoti alla riscoperta dell’Io più autentico, si organizzano anche sessioni di yoga per trovare l’armonia tra corpo e spirito.