Femminicidio a Nago Torbole: l’autopsia conferma morta di botte

Ci sono tristi novità riguardo al nostro articolo del 05/09/2019: Femminicidio sull’altogarda trentino: trovata morta in un locale a Nago Torbole

Eleonora Perraro, trovata morta dopo una notte passata con marito sulle sdraio di locale pubblico sul lago di Garda, secondo i risultati dell’autopsia è morta per le percosse. Il principale indiziato, ora in carcere a Spini di Gardolo, Trento, è il marito Marco Manfrini, che dichiara di non ricordare nulla come in black out.

C’è del macabro nei particolari del ritrovamento, resi noti ora a qualche giorno di distanza dall’accaduto. Il marito Marco dice di ricordare come ultima cosa solo il sorriso della moglie, risponde con sguardo assente con un tatuaggio fatto qualche ora prima “Eleonora” scritto a vita sul braccio proprio il giorno della sua morte.

Lui racconta che si è svegliato alle 7:00 del mattino e ha chiamato il 112 perché la moglie non si risvegliava. I soccorritori, invece, arrivati sul posto hanno trovato ben altro: Eleonora letteralmente in una pozza di sangue, la rabbia dell’assassino accanita soprattutto sul volto della donna. Il marito viene portato in caserma a Riva del Garda inizialmente solo come persona informata dei fatti.

Il corpo speciale per le indagini trentino ha lavorato per tutto il giorno sul luogo del delitto, ritrovando macchie ematiche sulla sdraio dove hanno dormito ma anche su un albero poco distante. I dati collimano con i risultati dell’autopsia, la donna ha traumi sugli zigomi compatibili con un gradino posto sotto l’albero insanguinato e quindi avvalorando l’ipotesi di un spinta violenta dell’assassino contro l’albero che ha causato i danni agli zigomi. Ricordiamo che Eleonora aveva una ridotta mobilità dovuta ad un incidente, dice lei, in montagna di una settimana prima.

Purtroppo però c’è dell’altro, la donna aveva anche segni di morsi in faccia e la dentiera del marito è stata infatti ritrovata poco distanze al luogo del ritrovamento del corpo. La furia è stata soprattutto sul viso della dolce Eleonora.

Eleonora e Marco pochi giorni prima dell’assassinio della donna – fonte profilo facebook di Eleonora Perraro

I due sono sposati da Dicembre 2018, nemmeno un anno di matrimonio. Gli indizi a sfavore di Marco e a favore di una lite coniugale non sono finiti. Oltre alla dentiera è stata ritrovata la fede di Marco sotto una sdraio vicina, e il gesto di togliersi l’anello è uno dei più classici durante una lite che degenera.

Inoltre, nel luglio scorso Eleonora era stata già portata in ospedale per i traumi in seguito ad una lite coniugale, la denuncia era partita d’ufficio da parte del pronto soccorso, Eleonora non aveva voluto denunciare, difendendo il marito e giustificandolo come un fatto sporadico. Marco se l’era cavata con una ammonizione verbale delle forze dell’ordine.

Marco e Eleonora vengono entrambi da un passato difficile, sembra che lei abbia avuto un’altra triste storia di percosse coniugali e lui un brutto incidente che gli ha rovinato la vita. Sicuramente traumi che non sono stati elaborati in modo sufficiente da entrambi da poter vivere una vita finalmente serena.

In carcere lui continua a dire di aver perso la donna della sua vita, ma le sue parole poco contano in paragone all’ennesimo paio di scarpette rosse messa in bella vista nel panorama delle donne vittime di violenza.

Una riflessione personale: sul tavolo del locale dell’assassinio sono state ritrovate molte bottiglie vuote, si dice che soprattutto lui fosse dedito all’alcol, o comunque che bevesse troppo rispetto alla media. La donna era stata già portata in pronto soccorso. I servizi sociali, i servizi di psichiatria e salute mentale, ma anche il medico della mutua e le forze dell’ordine dove erano? Persone annientate da traumi, che non riescono a vivere, vanno aiutate e seguite, anche coercitivamente se dimostrano di aver già esagerato. Perché dobbiamo aspettare la tragedia, tra l’altro troppo spesso di donne e dei più deboli?

Eleonora Perraro – Fonte il suo profilo Facebook

Addio Eleonora non ti dimenticheremo e speriamo che la tua esperienza, almeno, serva a salvarne altre.

Francesca Tricarico
Francesca Tricaricohttps://www.associazioneilari.it/blog/huston-abbiamo-1-problema
Laureata in Linguistica a Milano, mamma di un ragazzo Asperger, mi occupo di raccontare la neuroatipicità in diversi canali: nel mio blog Hustonabbiamo1problema, nel sito www.associazioneilari.it e tramite l'edizione di giornali e brochure informative come ad esempio "AtipicaMente - pensieri atipici in movimento". Insegno presso il Master Educatore Esperto alle Disabilità Funzionali e Multifunzionali dell'università di Verona, modulo "Autismo testimonianze operative", occupandomi di raccontare le famiglie con disabilità dall'interno. Autore di AtipicaMente pubblicazione di Associazione Genitori I Lari che da voce alle persone neuroatipiche e a chi le affianca in modo etico.

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